Sono abilitata con concorso ordinario del 1990 su due classi di concorso. Nel corso della mia carriera da precaria ho vissuto sulla mia pelle tutti i cambiamenti che si sono avuti con il susseguirsi dei Governi, ma con la Moratti prima e la Gelmini dopo, ho potuto veramente assistere ad un disfacimento totale dell’istituzione scolastica.
Oggi non mi meraviglia se i colleghi di II fascia GI manifestino contro la riforma; sono stati manovrati e truffati dagli stessi sindacati che gli hanno fatto credere che abilitandosi con il Tfa o con il Pas sarebbero stati inseriti in GAE.
Coloro che mi meravigliano sono gli stessi colleghi inseriti nelle GAE che con questa riforma verrebbero finalmente immessi in ruolo. Forse quest’ultimi risultano in coda alla graduatoria e hanno paura di essere costretti a raggiungere sedi lontane dalla loro città? Voglio ricordare ai colleghi che noi tutti, precari ormai davvero storici, per anni abbiamo macinato chilometri per raggiungere sedi distanti, sballottati da una scuola all’altra con un aggravio di spese non indifferente, per accumulare il punteggio necessario per occupare posizioni migliori in graduatoria. Oppure perché qualcuno gli ha fatto credere di rimanere precario a t.i. a vita. Ma scusate c’è una bella differenza dall’essere a t.d. all’essere immesso in ruolo a t.i.!!!
Ma coloro che proprio non capisco sono i docenti di ruolo. Cosa hanno da preoccuparsi? Il potere fantomatico dei dirigenti? In anarchia nessuna società ha possibilità di elevarsi e in una società come la nostra in cui vige l’arroganza, la presunzione e l’egoismo, ci sarebbe il caos totale.
Ma, scusate, finora non si è sempre detto che i dirigenti hanno fatto ciò che volevano nelle scuole? Alcuni hanno lavorato in modo eccellente rispettando i dettami legislativi in materia di dirigenza scolastica, altri un po’ meno, altri ancora hanno operato in modo del tutto ignobile. Con la riforma, però, qualcosa potrebbe cambiare e a nostro favore, perché quest’ultimi per la prima volta sarebbero soggetti a controlli e ad organi di valutazione e se finora qualcuno non assolveva il suo ruolo appieno, adesso sarà costretto a farlo.
La nostra rabbia, per cui non sciopereremo il 5 maggio p.v. sta nel fatto che, essendo precari storici, per lo più da 15/25 anni, chiediamo ai nostri cari amici colleghi di ruolo, nonché ai beneamati sindacati, quando la ministra Moratti e la successiva ministra Gelmini facevano i loro bei tagli alla scuola, dov’erano????? Ecco alcuni emendamenti emanati durante il ventennio berlusconiano che non sono rientrati nell’interesse dei nostri cari colleghi:
1) insegnante unica nelle primarie;
2) riduzione ore sul sostegno;
3) abolizione di alcune classi di concorso;
4) classi pollaio che hanno determinato numerosi esuberi tra gli insegnanti che si sono visti costretti a lavorare su più scuole;
5) dimezzamento numero del personale Ata;
6) tagli dei finanziamenti alle scuole per supplenze, forniture scolastiche e così via;
7) apertura dei corsi abilitanti Ssis con conseguente intasamento delle allora graduatorie permanenti;
8) contrazioni delle scuole che non raggiungevano un certo numero di iscritti con conseguente accorpamento con altre sedi e riduzione del personale;
9) blocco degli scatti di anzianità;
10) blocco rinnovo dei contratti;
11) svalutazione della figura dell’insegnante, lasciata alla mercé di genitori e alunni irrispettosi del ruolo docente con conseguente resa di quasi tutti gl’insegnanti a situazioni che avrebbero potuto mettere a repentaglio anche la loro vita, oltre che il lavoro, nelle situazioni più a rischio;
12) e vogliamo parlare delle prove Invalsi ? Istituite per controllare la preparazione degli studenti ma in effetti per sminuire l’operato degli insegnanti ,vista la strutturazione degli stessi e per foraggiare istituti privati atti al controllo delle stesse prove.
Dov’erano i sindacati e i colleghi, che adesso si stanno adoperando tanto per evitare che questo DdL venga approvato? Sicuramente i colleghi a crogiolarsi sulle loro sedie ben salde, e i sindacati a strofinarsi le mani per i ricorsi che sicuramente sarebbero arrivati, mentre noi a scioperare nelle scuole e a fare una battaglia contro i mulini a vento da soli, come cani.
Adesso che s’intravede la possibilità di un miglioramento, avete il coraggio di fare guerra???? La riforma doveva essere fatta da tempo per migliorare questo sistema scolastico ormai da anni deteriorato e ridotto all’osso e per dare dignità a tutti quegli insegnanti precari che nel mondo della scuola hanno dato anima e corpo per anni in attesa di un futuro più stabile. Il piano triennale non ci spaventa; il nostro lavoro, se fatto bene, verrà premiato con il merito che porterà al rinnovo automatico.
A discapito di coloro che pensano che con questa riforma sarà agevolato il clientelismo, noi siamo ottimisti e vediamo al futuro con la speranza di chi adesso un futuro finalmente lo vede.
Non ci chiedete di scioperare, mai come adesso appoggeremo la riforma ad oltranza.
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