Non è abitudine da parte di chi appartiene alla categoria dei giornalisti usare un caso personale per “tirare un pezzo” (così si usa in gergo). In questo caso però, se lo scoop si trova in casa è difficile trattenere la penna o meglio non battere i tasti.
Mi riferisco infatti, all’ultima notizia che mi è stata certificata via mail, ovvero di essere stato assunto a tempo indeterminato dal Ministero dell’istruzione, avendo partecipato alla c.d. fase C, del piano di immissioni in ruolo promosso dal Governo Renzi.
La prima osservazione che ho potuto fare è che l’algoritmo utilizzato dal Ministero per distribuire gli aspiranti all’immissione in ruolo sul territorio nazionale, ha scelto per il sottoscritto la prima provincia indicata nella domanda come preferita. Benissimo, molti lettori in questo momento staranno pensando, aggiungendo anche soprattutto coloro che non hanno ricevuto le stesse “attenzioni” da parte del Ministero: che fortuna!!
In realtà questa immissione in ruolo potrebbe essere presentata anche come una bizzarria informatica o un bug (nel senso di un difetto di progettazione del sistema) e cercherò di spiegare il perchè.
Infatti, il sottoscritto è in possesso di due abilitazioni per le quali ha concorso all’immissione in ruolo.
La prima in una materia tecnico-pratica e la seconda in materie giuridiche ed economiche. Materie che nel corso degli anni ha insegnato a volte contemporaneamente in più spezzoni altre volte in esclusiva. Il sistema però all’atto della domanda, diversamente per come è accaduto per gli insegnanti di sostegno, non ha consentito allo scrivente di scegliere la classe di concorso da preferire per l’immissione in ruolo.
Il potente algoritmo, infatti, ha usato come criterio che nella prima ricerca di un posto disponibile per l’immissione in ruolo venisse considerata la classe di concorso per cui si ha più punteggio. E, purtroppo (tra poco si capirà il perchè) nel caso in esame risulta essere la materia tecnico pratica
Pertanto il Ministero ha proceduto all’immissione in ruolo nel predetto insegnamento senza considerare l’altro ovvero quello di diritto ed economia (chiamiamolo così come viene generalmente chiamato). Ad operazioni esaurite però viene fuori che se, al sottoscritto, fosse stata offerta la possibilità di esprimere una preferenza per una classe di concorso, sarebbe entrato di ruolo sempre nella stessa provincia ma nella classe di concorso che avrebbe richiesto, ovvero materie giuridiche, perchè candidati con minor punteggio del suo risultano essere stati stabilizzati nella stessa provincia.
Un fatto curioso e non privo di rilevanza sotto il profilo del trattamento economico (livello retributivo), perchè l’insegnante in materie giuridiche ha un “fisso mensile” leggermente superiore di quello di un insegnante tecnico pratico. Sarebbe, a questo punto, legittimo aspettarsi il diritto ad un immediato passaggio di cattedra per questi casi prima di far nascere l’idea di possibili contenziosi.
Dulcis in fundo: il sottoscritto che attualmente è in servizio presso una provincia diversa da quella in cui è stato immesso in ruolo, avrebbe preferito a questo punto, spostarsi nella provincia di immissione.
Ma allo stato, in attesa di un chiarimento ministeriale, pare ciò non sia possibile e dovrà attendere luglio prossimo. Come dire, al danno la beffa!!
Bocciare uno studente a seguito di gravi insufficienze è lecito, soprattutto dopo che il giovane…
Dal 12 novembre scorso sono aperre le iscrizioni alle Rilevazioni Nazionali degli apprendimenti per l’anno…
La Federazione Gilda Unams, come riporta un comunicato, non ha sottoscritto la preintesa sull’integrazione ai…
Una questione contorta: uno studente dalla brillante carriera scolastica non è stato ammesso alla maturità…
Da qualche giorno è stato dato ufficialmente il via al secondo concorso Pnrr per diventare insegnante…
Riccardo aveva solo otto anni, metà dei quali trascorsi a combattere contro un tumore alla…