Suscita rabbia mista a commozione la storia raccontata al quotidiano “La Stampa” dalla docente della scuola dell’infanzia “laureata in scienze della formazione primaria” Nunzia Cangiano.
La maestra Cangiano, 46 anni, ha vinto tre concorsi per insegnare all’infanzia ed ha conseguito tutte le certificazioni per l’insegnamento della lingua inglese. Ma nonostante gli studi e le specializzazioni, da 14 anni il suo lavoro è: pulire i cessi della stazione di Mergellina per un salario mensile di appena 700,00 €.
“Ho dovuto crescere una figlia senza l’aiuto di nessuno – racconta Nunzia – avevo bisogno di uno stipendio fisso e non potendo vivere con i compensi saltuari delle supplenze da precaria, ho dovuto accettare quel che passava il convento”.
“Non mi interessa denunciare la mia situazione personale – continua la maestra – ma quella di un’intera classe di insegnanti lasciata allo sbando da questo Governo”.
Ora si prepara a sostenere il quarto concorso, ed è una dei circa 25.000 insegnanti della scuola dell’infanzia che protestano da mesi per essere stati beffati dalla cosiddetta “buona scuola”.
Infatti, il Governo ha escluso i docenti della scuola dell’infanzia dal piano delle assunzioni, dichiarando che non ci sono fondi sufficienti per poter procedere. In questi mesi di lotta e protesta, la maestra Nunzia Cangiano è divenuta coordinatrice nazionale del movimento scuola per l’infanzia.
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