Io, precario, alle prese con la mobilità straordinaria. Appello a Renzi

Caro Presidente sono un precario che insegna nella scuola primaria da ben 15 anni, ho letto la sua riforma, la ringrazio perchè mi sta dando la possibilità di entrare di ruolo ma c’è un aspetto che spaventa me e migliaia di precari ovvero la mobilità straordinaria. Mi spiego meglio.

Se come dice lei tutto il personale di ruolo entro il 2014/15 avrà la precedenza nel poter scegliere gli albi territoriali, e poi in seguito solo in un secondo momento i neo-assunti potranno scegliere tra i posti lasciati liberi, non pensa sia un’ingiustizia, perchè cosi chi ha scelto una provincia al sud per le GaE, con i pro ed i contro che comportava non andando al nord per entrare di ruolo subito, sarà forzatamente spostato al nord, mentre chi ha fatto la scelta di andare a nord si sposterà al sud.

Praticamente gran parte del personale di ruolo del nord si trasferirà al sud e tutti i precari del sud saranno spostati al nord . Non pensa sia una cosa illogica? Io penso che sia giusto che chi è fuori da tanto possa tornare ma non tutti, compresi quelli che erano molto indietro nelle GaE e che sono saliti solo per abbreviare i tempi?

Non è più giusto assegnare il 50% ai neo-assunti ed il 50% alla mobilità straordinaria. Altro fatto da considerare è che ad esempio nella mia provincia ovvero Agrigento per la scuola primaria l’età media dei precari è di 50 anni, lei come pensa possano spostarsi controvoglia e con la forza migliaia di insegnanti andando al nord per se lasciando casa, figli, mogli, mariti ed altro? Con che voglia questi possono andare a lavorare in questo esilio forzato? Se proprio non si potrà utilizzare una percentuale, non si può fare in base al punteggio, organizzandolo in base agli anni di insegnamento?

Spero legga questa mia lettera così da riflettere su questo aspetto della riforma che terrorizza i precari. Io penso che qui con un po’ di buon senso ed oculatezza possa risolvere il problema, se mi rispondesse sarei felicissimo 

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