I lettori ci scrivono

Io, vincitore di concorso, vittima di ingiustizia, chiedo aiuto a Bussetti

Egregio ministro Bussetti,

Sono insegnante da 14 “quattordici” anni; nel 2016 ho vinto il  concorso per i 12 posti messi a bando dalla regione Lazio per la B023, la mia classe di concorso (Laboratorio per i servizi socio-sanitari)

Ho vinto il concorso con il punteggio più alto e quindi sono il primo in graduatoria (solo in 5 abbiamo vinto il concorso su 120 partecipanti).

Vivo in Campania, regione che non bandì concorso per la mia materia. Scelsi allora di partecipare al concorso 2016 per il Lazio, regione che bandiva il maggior numero di cattedre, appunto 12.

Per 2 anni di questi 12 posti neppure 1, mentre alcune regioni assumevano non solo i vincitori ma persino gli idonei, e mentre altre che non avevano bandito il concorso per la mia materia presentavano cattedre. Un paradosso che mostra l’assurdità della situazione!!!

Quest’anno per noi vincitori laziali la certezza di 2 cattedre: una a Rieti e una a Latina.

Ieri sera sono usciti i contingenti e le 2 cattedre figurano tuttora, peccato che nessuna delle 2 sia stata messa in ruolo.

Non immagina la delusione e le lacrime soprattutto quando scorrendo il documento excel vedo che a esempio in Lombardia (per dirne una) dove tutti i vincitori di concorso sono stati assunti, sono state contingentate cattedre anche per gli idonei e per i neo concorrentii fit, mentre per noi nel Lazio neppure quelle uniche 2 cattedre. Ancora una volta penalizzati anche rispetto ad altre classi di concorso che hanno visto assegnarsi ruoli anche su unica disponibilità.

La sensazione di ingiustizia mi pervade.

Immaginavo che il criterio principale per la contingentazione fosse premiare il merito, e invece mi sbagliavo? Non ci fossero state cattedre disponibili avrei potuto farmene una ragione insieme al mio collega che ha visto sfumare con me questa occasione, ma vedersi tagliati fuori con cattedre disponibili ci distrugge.

La prego di voler focalizzare l’attenzione su questa situazione che in fondo riguarda solo due insegnanti, ma che crea in loro una disillusione immensa.

Vincenzo Salvatore Violetti 

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