L’edizione di Firenze de La Repubblica dà spazio alla storia di una docente, Erika Milia, vincitrice del concorso docenti del 2016, ma destinata a un altro anno da precaria. Il caso di Erika, purtroppo, non è l’unico. Tanti docenti come lei, dopo la laurea, la specializzazione, l’abilitazione e anni (e soldi) spesi sulla formazione, non hanno ancora ottenuto l’agognato ruolo.
“Subito dopo il concorso ero felicissima, ma poi ci hanno detto che in Toscana non era prevista alcuna assunzione immediata – afferma –. Ci hanno assicurato che quest’anno sarebbe stato diverso e invece per il sostegno alle superiori nella mia provincia, le assunzioni sono state zero anche questa volta”.
“Frustrante sapere di aver lottato tanto, ma di essere ancora fermi al punto di partenza. […] Alla fine a essere danneggiati saranno proprio quegli alunni che più degli altri avrebbero diritto a essaere tutelati visto che questi posti verrano coperti da colleghi senza alcuna specializzazione sul sostegno”
“In teoria le graduatorie durano tre anni, nonostante il Miur abbia cercato di rassicurarci fin dall’inzio. Se non dovessero esserci posti disponibili neanche il prossimo anno che cosa ne sarà di noi. Decadrà la graduatoria e dovremo affrontare un altro concorso?”
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