Non la definiscono una punizione corporale, alla stregua delle bastonate, ma in ogni caso ha tutte le sembianze di una sorta di “camicia di forza”, adottata in circa 200 scuole della Germania, e imbracata ai ragazzi iperattivi per bloccarli, o almeno per ridurne gli eccessivi movimenti.
Si tratta quindi, leggiamo tra le agenzie che riportano la notizia, di un gilet imbottito di sabbia, una specie di ‘armatura’ pesante tra 1,2 e 6 chilogrammi, fatta indossare e usata per calmare i bambini particolarmente irrequieti e tenerli seduti al loro posto.
Se per un verso questa iniziativa, nella Patria dei più geniali filosofi e psicologi del mondo, sta suscitando parecchi dubbi, dall’altro invece nelle scuole, dove il gilet di sabbia è stato adottato, viene sostenuto di aver riscontrato un cambiamento notevole nel comportamento dei molti bambini che la indossano.
In pratica il gilet, che costa tra i 140 e i 170 euro, sembrerebbe un sistema semplice per affrontare il fenomeno della iperattività e dei deficit di attenzione, senza dover ricorrere alle più aggressive medicine.
Fra l’altro i bambini non sono costretti, mentre questa specie di ‘armatura’ si farebbe indossare per un massimo di 30 minuti e non solo ai bambini con problemi di concentrazione.
“Gli alunni saltano in piedi all’opportunità di averla, così la diamo anche a quelli che non ne hanno bisogno per assicurarci che non sia collegata a nessun stigma”, spiega addirittura un dirigente scolastico.
In ogni caso i dubbi serpeggiano, e se a qualcuno sembra, questo gilet imbottito di sabbia, una sorta di camicia di forza, altri solevano dubbi sugli effetti sul lungo periodo.
I pareri sono discordanti insomma anche tra i genitori, visto che per taluni è un “metodo da tortura”, per altri invece sarebbe un metodo valido, precisando che negli ultimi tre anni il figlio l’ha indossato “volontariamente”, constatandone i benefici.
Il figlio sarebbe in grado, dice una mamma, di concentrarsi meglio ed di prendere parte attiva alla lezione “perchè non passa il tempo a cercare di tenere gambe e braccia sotto controllo”.
Sarà così, ma a noi sembra una sorta di tortura. Ma possiamo sbagliarci.
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