In informatica, testo organizzato in un insieme di moduli elementari (v. +fig.) che ne rende possibile la lettura, integrale o parziale, secondo diversi percorsi logici (ciascuno dotato di autonomia di significato), scelti dal lettore in base a sue personali esigenze. L’idea che ha guidato i fondatori dei sistemi ipertestuali parte dalla convinzione che la mente umana non pensi solo sequenzialmente ma, al contrario, operi spesso per associazione di idee.
Quello che permette la navigazione non sequenziale delle risorse sono i collegamenti (ipertestuali) tra le stesse; l’insieme di tali collegamenti può essere schematizzato da un grafo o rete in cui a ogni nodo viene associato un concetto (un documento) e i collegamenti tra i vari nodi (link) rappresentano le reciproche associazioni. In altre parole un ipertesto è un testo composto di spezzoni individuali, o lexias, uniti da collegamenti elettronici. Le relazioni, che nelle forme di testo precedenti rimanevano puramente mentali, hanno ora un proprio modo di essere formulate. L’esperienza della lettura di un ipertesto è simile a quella della lettura di un libro scientifico o scolastico: si inizia a leggere, si arriva ad un numero di postilla, si interrompe per vedere cosa dice tale postilla.
Può anche essere necessario verificare prendendo un altro libro da uno scaffale, e poi si torna indietro e si continua a leggere. Ma si procede leggendo ed abbandonando il testo, cosicché ogni testo viene letto in linee multiple. Non si tratta di un semplice testo lineare, ma di un testo multi-lineare. Chi scrive, a titolo di esempio, propone un suo ipertesto sull’energia solare (elettrotecnica – elettronica ).
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