Il 31 dicembre del 1983, Isaac Asimov raccontò sulle pagine del Toronto Star come sarebbe stato il mondo nel 2019.
In quell’articolo, come riporta il sito web Agi, fu citata anche la scuola con le seguenti parole: “La vera rivoluzione del 2019 è legata al mondo della conoscenza. Un buon insegnante, in epoca moderna, non dà informazioni ai propri alunni ma instilla la curiosità e la sete di conoscenza. Le nozioni arrivano grazie al computer, direttamente da casa. Ci sarà finalmente l’opportunità per ogni giovane di imparare ciò che egli più desidera a modo suo, con i suoi tempi e la velocità di cui ha bisogno”.
L’educazione, improntata sulla scoperta, “sarà divertente perché risplenderà all’interno di ogni animo e non sarà forzata dall’esterno”.
I computer e i robot, secondo Asimov, faranno sì che il mondo sembrerà “correre da solo” e noi “avremo molto tempo libero per dedicarci alle nostre passioni”.
In altre parole Asimov ben 35 anni prima ipotizzava le metodologie didattiche della classe capovolta che propone di preparare a casa gli alunni, prima di affrontare ogni tema curriculare, con video e letture che l’insegnante rende disponibili sul proprio sito. In classe il docente non fa lezioni frontali ma al massimo chiarisce qualche dubbio a singoli alunni mentre il resto della classe è impegnata, dall’inizio alla fine dell’ora, in attività scritto-orali-pratiche.
Si ricorda che Isaac Asimov è stato uno scrittore e biochimico russo naturalizzato statunitense. Le sue opere sono considerate una pietra miliare sia nel campo della fantascienza sia in quello della divulgazione scientifica.
È autore di una vasta e variegata produzione, stimata intorno ai 500 volumi pubblicati, incentrata non solo su argomenti scientifici, ma anche sul romanzo poliziesco, la fantascienza umoristica e la letteratura per ragazzi.