Arrivato in Italia nel settembre 2013, Umar da un anno ha girato le scuole di Bologna e provincia per iscriversi, ma ha sempre ricevuto una risposta negativa. “Le classi sono piene”, “più di 25 studenti non possiamo prenderli” “è troppo tardi per registrarsi”: queste le giustificazioni.
Tuttavia secondo il D.P.R. 394/1999 l’iscrizione dei minori stranieri nelle scuole italiane di ogni ordine può essere richiesta in qualunque periodo dell’anno scolastico.
Il Comune di Bologna fra l’altro ad aprile 2014 ha stilato un “Protocollo per l’accoglienza e l’inclusione degli alunni stranieri” per facilitare l’ingresso a scuola per chi arriva sul territorio. Un sistema di smistamento che dovrebbe permettere di monitorare le richieste di iscrizione ed evitare casi in cui una famiglia e un minore in cerca di un posto disponibile vengano rimbalzati da una scuola ad un’altra perdendosi nei meandri del nostro sistema scolastico.
Ma a quanto pare qualcosa non ha funzionato se Umar, solo grazie alle telecamere nascoste e al lavoro dell’Osservatorio, ha finalmente smesso di essere uno studente fantasma, essendo stato preso in carico da una scuola. Ma quanti sono i ragazzi che come lui non riescono ad andare a scuola?
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