Spero che questa mia mail sia letta e magari dia inizio ad un dibattito su un altro aspetto molto importante della scuola che è stata, nel tempo, portata a diventare come un negozio e pertanto a “mostrarsi” per “vendere” la cultura. In quest’ultimo anno si è detto tanto e si sono date mille e più indicazioni per “aiutare” il mondo della scuola. Ai miei tempi, ho 53 anni, la scuola era un punto fermo nella società tanto che i miei genitori non hanno dovuto “ sceglierla” perché c’era … e bastava per tutti.
Sono un genitore che presumibilmente come altri, in questi giorni ha ricevuto una o più telefonate dalla prima scuola indicata nella domanda d’iscrizione in quanto non può essere accolta. Spiegherò brevemente l’accaduto. Mio figlio, dopo aver partecipato all’open day di diversi licei classici ed a lezioni aperte di alfabetizzazione di latino- greco, ha individuato come prima scuola da indicare nella domanda d’iscrizione un liceo classico di Roma. Fin qui tutto regolare e, secondo la normativa potevamo indicare una seconda e terza scuola. Noi abbiamo indicato solo una seconda. Entrambe le scuole hanno deliberato tramite gli OO CC i criteri da applicare per l’accoglimento delle domande in “eccedenza”, presentati durante gli open day spiegando che essi potrebbero garantire la formazione di classi non eccessivamente numerose sia per le condizioni generali di organizzazione sia per la mancanza di spazi adeguati, anche in relazione all’emergenza Covid dell’ultimo anno.
Il meccanismo delle iscrizioni, concluse il 24 gennaio, prevede che le domande vengano inoltrate alla prima scuola che ha tempo fino all’11 febbraio per accettarle; solo nel caso in cui non abbia disponibilità vengono coinvolte le altre scuole indicate dalla famiglia. Ad oggi la nostra domanda non è stata accettata dalla prima scuola, che ha già fatto una prima scrematura applicando i “suoi “criteri, nè dalla seconda che avrebbe solo la possibilità di accoglierla per un corso di studi diverso dalla nostra scelta. La richiesta che ci viene fatta è di indicare una terza scuola che noi non abbiamo visto che non l’abbiamo indicata nella domanda.
La questione dunque è: com’è possibile applicare i criteri per le domande in eccedenza quando ancora il termine per l’accettazione, 11 febbraio p.v., non è scaduto e non è stato fatto un elenco di tutte le domande acquisite? Nei criteri della prima scuola infatti si parla anche di “Sorteggio pubblico inerente esclusivamente alla scelta operata”. E’ una situazione davvero spiacevole e mi ha colpito quello che mio figlio ha detto per commentare l’accaduto: “E’ come se ho la valigia pronta per un viaggio e non so dove devo andare” Spero davvero che questa mia lettera sia pubblicata così da porre l’attenzione per uno dei problemi molto importanti della nostra scuola: non si può insegnare, educare e formare giovani Cittadini responsabili se mancano i luoghi adeguati a favorire lo scambio di esperienze tra studenti tanto che le scuole, come delle piccole agenzie di cultura, applicano dei “criteri” per garantire la frequenza e non a tutti!
Teresa Spinelli
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