I lettori ci scrivono

Iscrizione scuola, sì alla trasparenza, no a mezzi e mezzucci

Tra pochi giorni le famiglie avranno la possibilità di iscrivere i propri figli nelle scuole e inizia così la caccia alla scuola dove iscriverli, alla sezione oppure al corso. L’operazione avverrà on line con l’indicazione dell’indirizzo di studio e dei corsi.

Alla fine del mese di gennaio sapremo quale sarò la popolazione studentesca per il prossimo anno scolastico 2020/2021.

Ovviamente c’è un dato molto significativo da tenere conto ed è quello del decremento demografico che influirà molto sulla formazione delle classi.

È una operazione quella della formazione delle classi che avviene in piena estate nei mesi di luglio ed agosto e che prevede la formazione di una commissione interna nominata dal Dirigente Scolastico la quale, in termini di trasparenza amministrativa deve procedere all’assegnazione degli alunni alle classi secondo criteri condivisi e stabiliti dal Collegio dei Docenti.

Questo è quanto dovrebbe essere fatto secondo la legislazione in materia scolastica.

Ma in realtà i termini della questione non sono, purtroppo, tutti obiettivi perché spesso sono dettati dalla volontà delle famiglie di iscrivere i propri figli in determinati corsi ricorrendo anche a strumenti che della trasparenza amministrativa se ne fanno un baffo.

Cioè si verificano casi in cui interi gruppi di alunni vengono iscritti in un determinato corso perché c’è l’insegnante x oppure l’insegnante y, oppure ancora attraverso il sistema del via cavo in cui vengono indirizzati determinati alunni.

Ecco che, in assenza di elementi trasparenti e condivisi si vengono a creare situazioni di classi “ghetto” e di classi “da paradiso”, con insegnanti che da un lato devono dannarsi l’anima o meglio “scoppiare” in classi di alunni indisciplinati e classi, invece, dove si può tranquillamente svolgere la lezione.

Gli alunni devono essere iscritti alle rispettive classi tenendo solo conto dei parametri stabiliti dal Collegio dei Docenti, organo sovrano deputato a fissare i criteri di iscrizione degli alunni.

Se fossero adottati sempre e ovunque mezzi legati alla trasparenza e alla condivisione le classi sarebbero formate in modo equo e non avremmo nemmeno il sistema delle famigerate “classi pollaio”, fenomeno che il Governo aveva iniziato a discutere e che poi è diventato “lettera morta” ed è stato accantonato.

Bisogna, quindi garantire una giusta distribuzione del numero di alunni nelle sezioni, senza minimamente ledere i diritti di nessuno, perché la scuola non è solo di una parte, ma è espressione di tutti.

Mario Bocola

I lettori ci scrivono

Articoli recenti

Educare non vuole dire punire e umiliare: educatori e pedagogisti confronto. Nostra intervista a Franco Lorenzoni

Sulle riforme del ministro Valditara si sta creando un movimento contrario che sempre di più…

06/03/2025

Didattica, andare Didacta per rinnovarla con nuovi strumenti e metodologie. Anna Paola Concia: mai così tanti eventi formativi – VIDEO INTERVISTA

Alla vigilia dell’undicesima edizione di Didacta Italia, in programma dal 12 al 14 marzo alla…

06/03/2025

Percorsi abilitanti 60 CFU, si può richiedere l’iscrizione più classi di concorso ma poi la frequenza è possibile per un solo corso

Una delle domande più ricorrenti che giungono alla nostra redazione, riguardante i percorsi abilitanti 60…

06/03/2025

Prove Invalsi, sì o no? Per 4 docenti su 5 andrebbero eliminate del tutto – RISULTATI SONDAGGIO

Lunedì 3 marzo ha preso il via la somministrazione delle Prove nazionali Invalsi, un appuntamento…

06/03/2025

Ramadan, bimbo di sette anni rinuncia alla mensa e la scuola chiede chiarimenti alla famiglia: “Ha deciso lui, nessun obbligo”

Come molti sanno, da qualche giorno è iniziato il Ramadan, il mese sacro per le…

06/03/2025

Il Dirigente e l’organico di diritto delle autonomie scolastiche – SCARICA LA GUIDA

A far data dall’anno scolastico 2016/2017 la L. 107/2015, all’art. 1, c. 64, ha stabilito…

06/03/2025