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Iscrizioni 2013/2014: forte richiesta del tempo pieno

Dai dati sulle iscrizioni on line per l’anno scolastico 2013/2014 emerge un vero e proprio boom di richieste del tempo pieno da parte delle famiglie. Si tratta di un dato importante che fa comprendere il forte gradimento delle famiglie per le 40 ore settimanali di tempo scuola. Dal sito della Repubblica on line, apprendiamo infatti che oltre 196mila famiglie, in cui i genitori lavorano entrambi, vorrebbero fruire del tempo pieno, in modo che i propri figli possano rimanere a scuola anche il pomeriggio. 
Non tutti coloro che hanno fatto richiesta per il tempo pieno vedranno soddisfatta la loro domanda, infatti si parla di una disponibilità di posti pari a 176mila unità, per cui si prevedono, a meno di ampliamenti di organici, 20mila famiglie che non vedranno accolta la loro richiesta. Dal rilevamento dei dati delle iscrizioni online scadute il 28 febbraio 2013, per quanto riguarda le scuole primarie circa il 38% ha richiesto il tempo pieno, il 31% ha optato per le 30 ore, il 28%, prevalentemente del sud Italia e Isole, si è limitato alle 27 ore settimanali, mentre le 24 ore alla settimana, in cui si avrebbe un sotto tempo scuola di quattro ore al giorno o in alternativa di cinque ore, ma svolte fino al venerdì, è stato scelto da una percentuale marginale del 2,7%. Nelle scuole paritarie le percentuali si invertono ed a risultare principale è la scelta delle 30 ore, richiesta da oltre il 53% di coloro che hanno fatto la scelta di una scuola non pubblica. In questa tipologia di scuole soltanto il 18% ha optato per il tempo pieno. Per quanto riguarda invece le scuole secondarie di primo grado, il tempo prolungato, di 36 o 40 ore settimanali, è stato indicato soltanto dal 16 per cento delle famiglie italiane. Da questi dati numerici arriva un chiaro messaggio da parte delle famiglie: “il tempo pieno resta di alto gradimento” e noi pensiamo che se dovesse essere ben fatto e con una proposta formativa, che non sia soltanto un semplice prolungamento, troverebbe tantissime altre adesioni. Resta il problema del dove trovare i soldi per finanziarlo e farlo funzionare.

Lucio Ficara

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