Attualità

Iscrizioni 2021/22, meno studenti, debacle per le scuole paritarie

Per il 2021/22 continua il progressivo calo demografico della popolazione studentesca, con una riduzione via via più sensibile di iscritti nelle scuole italiane. Per le scuole paritarie si profila una vera debacle.
Lo scorso anno scolastico, secondo i dati definitivi sulle iscrizioni pubblicati dal Ministero dell’Istruzione giugno 2020, si è registrato un calo nel numero dei nuovi ingressi più marcato nella scuola primaria, con una perdita di circa 23 mila alunni (-4,6%), mentre la scuola secondaria perdeva 20 mila studenti.
Quest’anno, i dati pubblicati sul sito del Ministero il 26 gennaio scorso, ancora non ancora definitivi, nulla ci dicono su questo aspetto. Ma, se leggiamo le tabelle elaborate dai vari USR per la Regione di riferimento, vediamo che il trend del calo degli iscritti è sempre più massiccio.

I dati forniti dall’USR del Veneto

Dal confronto dei dati definitivi, riferiti all’anno scolastico 2020/21, con i dati finora disponibili del 2021/22, l’evidenza che emerge è segnata dal “meno”.
Questi sono i numeri complessivi degli alunni della scuola primaria e secondaria nel Veneto:
Scuole Statali: -5.060 (-4,2%).
Scuole Paritarie: -2.750 (-53,4%).
Totale: -7.810 (-6,1%).
In particolare, alla lettura colpiscono due dati. In primo luogo, quel -6,1% che rappresenta il calo della popolazione studentesca in Veneto per il 2021/22 è superiore al dato nazionale dello scorso anno (che era del -4,6%).
In secondo luogo, per le scuole paritarie è una vera debacle: -53,4%.
Più nel dettaglio:
Le scuole primarie paritarie registrano addirittura il -56,2%, a fronte di un -6,7% di quelle statali. Gli iscritti sono appena 766 nelle paritarie, mentre nelle statali sono 35.203.
Le scuole secondarie di primo grado segnano un calo del -59,6% nelle paritarie, a fronte di un -3,9% di quelle statali.
Leggermente più contenuto il trend in discesa nella secondaria di secondo grado: -39,7% nelle paritarie e -2,0% nelle statali.

Spunti di riflessione

Sono dati che fanno riflettere quelli pubblicati dall’USR del Veneto. La crisi economica, che stanno vivendo moltissime famiglie, si riflette in maniera tangibile sul sistema scolastico.
Per le scuole paritarie, le difficoltà erano cominciate già da alcuni anni, ma adesso i numeri parlano di una caduta a picco di iscrizioni che mette in crisi alla radice la parità scolastica, istituita con la legge 62/2000, che riconosce il sistema nazionale di istruzione come un unicum costituito dalle scuole statali, da quelle private e degli enti locali, con la finalità di espandere l’offerta formativa e il servizio di istruzione dall’infanzia lungo tutto l’arco della vita. Le scuole “paritarie” devono rispettare gli obiettivi e gli standard fissati dal sistema pubblico di istruzione, impegnandosi a elaborare un progetto formativo in armonia con la Costituzione e un piano dell’offerta formativa conforme all’ordinamento scolastico, pur avendo piena libertà nell’orientamento pedagogico-didattico.
Adesso però anche questo settore va elencato fra i più colpiti dalla crisi gravissima indotta dalla pandemia.

Anna Maria Bellesia

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