Home Attualità Iscrizioni superiori, intatto l’amore (delle famiglie) per il liceo (anche senza latino):...

Iscrizioni superiori, intatto l’amore (delle famiglie) per il liceo (anche senza latino): al via il 9 gennaio, ma il 25% degli alunni è indeciso

CONDIVIDI

Anche quest’anno due studenti su tre in procinto di concludere la terza media si iscriveranno al liceo? È probabile che alla fine andrà così, soprattutto perchè le famiglie continuano a “spingere” non poco per questa opzione. E quando i figli non sembrano essere d’accordo, scatta l’opzione Liceo scienze umane oppure del Liceo sportivo, entrambi privi del latino, che per tanti allievi rimane la vera “bestia nera” assieme alla matematica.

A sorpresa, però, uno studente su quattro non ha ancora deciso. Eppure il tempo rimasto a disposizione per le iscrizioni non è molto: tra qualche giorno, il 9 gennaio, si apriranno infatti le iscrizioni on line alle prime classi del prossimo anno scolastico (la via telematica vale anche per i percorsi di istruzione e formazione professionale, pure quelli accreditati dalle Regioni e le scuole paritarie che hanno aderito su base volontaria, mentre la procedura rimane cartacea solo per l’accesso alla scuola dell’Infanzia). Poi, per individuare la scuola (e anche quelle in subordine) dove andare in primo superiore ci sarà tempo solo fino al 30 gennaio.

Il sondaggio

A fare emergere l’indecisione di fondo di un’alta percentuale di studenti è stato un sondaggio prodotto dall’Osservatorio sull’Orientamento scolastico del portale Skuola.net, che ha intervistato 1.800 alunni di terza media.

Ebbene, dai risultati è uscito fuori che appena il 50% degli intervistati ha preso la decisione con largo anticipo (tre su dieci hanno affrontato la questione già dalla seconda media), mentre un ulteriore 25% ha sciolto la riserva sull’indirizzo di studi ma non sull’istituto in cui puntare al diploma: quindi, uno studente su quattro deciderà all’ultimo momento.

Un intervistato su cinque ha anche denunciato che le attività di orientamento organizzate dal proprio istituto sono state pressoché inesistenti.

Un ulteriore 50% ha detto che l’orientamento del proprio istituto si è svolto solo a partire dallo scorso settembre.

L’orientamento non entusiasma

Appena il 40% ha poi trovato l’orientamento propostogli veramente utile a chiarirsi le idee, mentre la restante parte lo ha bocciato parzialmente (44%) o totalmente (16%).

Per quanto riguarda il “consiglio orientativo”, quello che tutte le scuole sono tenute a fornire agli alunni, solo uno studente su tre ha detto di averlo preso come punto di partenza per capire dove iscriversi, mentre meno della metà (43%) lo ha giudicato inutilizzabile, con il 22% che non l’ha proprio ricevuto.

Due indicazioni tutt’altro che incoraggianti e che darebbero sostegno all’idea del ministro, Giuseppe Valditara, di introdurre dei docenti tutor specializzati nell’orientamento scolastico degli alunni.

Ma i tredicenni sono consapevoli dell’importanza della scelta scolastica che si apprestano a fare? In prevalenza sì: tre su quattro sanno che il tipo di diploma superiore che andranno a ottenere condizionerà parecchio i propri sbocchi professionali: non a caso, il 24% nello scegliere l’indirizzo ha guardato soprattutto alla quantità di opportunità occupazionali o formative che potrebbe aprire dopo il diploma di maturità.

Tuttavia, per un giovane su tre rimane fondamentare fare “incontrare” gli studi con le attitudini personali.

La maggior parte andrà all’Università

E tre 13enni su dieci già pensano agli studi accademici: ritengono che la scuola superiore debba preparare al meglio all’università o a spianare la strada verso quanti più corsi di laurea differenti: la pensano così quasi 3 su 10.

Infatti, l’80% degli studenti si è espresso in modo netto: l’Università è quasi un passaggio obbligato per avere un futuro di successo. Peccato che negli ultimi anni il numero di studenti che dalle superiori vanno all’Università si è sensibilmente ridotto.

Solo un decimo degli studenti intervistati immagina di rivolgersi verso il mondo del lavoro con il solo diploma di maturità.