È tempo di orientamento e di open day, i licei si rifanno il trucco per offrire il loro volto migliore, le famiglie iniziano il tour esplorativo in vista delle prossime iscrizioni.
Ma siamo veramente certi che a tredici anni, in certi casi a dodici, si abbia coscienza e consapevolezza della scelta da compiere per continuare gli studi? Perché di questo si tratta e da sempre si è trattato: il nostro sistema scolastico è fatto in modo tale che all’uscita dalle medie si è chiamati a scegliere, in via più o meno definitiva, il liceo, l’istituto tecnico o il professionale in cui proseguire il percorso di studi. In genere i criteri di scelta non tengono tanto in conto l’offerta formativa delle varie scuole quanto la vicinanza da casa, la scelta del compagno o della compagna del cuore, la scuola già frequentata da un fratello o una sorella maggiore. Spesso, considerata l’età dei ragazzi, la scelta è pilotata dai genitori.
Il tema è dibattuto da tempo: già ai tempi di Fioroni, ministro dell’allora Pubblica Istruzione dal 2006 al 2008, si discuteva su quale modello di scuola adottare per i ragazzi di 14-16 anni. Allora, Silvio Minnetti, su Educazione&Scuola, scriveva che l’unitarietà del biennio potrebbe essere assicurata da una combinazione ottimale tra curricolo comune a tutto il biennio e moduli specifici dell’indirizzo di destinazione. Il biennio unitario può a mio avviso rappresentare uno snodo decisivo anche al fine dell’orientamento all’interno di una proposta complessiva, articolata e flessibile.
Oggi in Italia, in attesa di una riorganizzazione generale del sistema scuola, c’è chi sperimenta il biennio unico. Parliamo del Liceo Scientifico Copernico di Bologna che ha attivato due nuovi indirizzi – NLS (Nuovo Liceo Scientifico) e STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics) – che mirano a fornire un percorso di studi fortemente connotato.
Ma la vera novità è, come si legge sul sito della scuola, che i due percorsi triennali sono preceduti da un biennio unico, al termine del quale lo studente potrà scegliere l’indirizzo sul quale proseguire. Nel biennio si intende rafforzare le competenze logico-formali tramite lo studio del latino e dell’informatica. L’avere sperimentato una gamma più ampia di discipline può consentire una scelta più consapevole del triennio successivo.
Si punta quindi, come dicevamo all’inizio, sulla consapevolezza: tra i quindici e i sedici anni i ragazzi hanno le idee più chiare, sono più maturi e capaci di scegliere con maggiore autonomia rispetto ai dodici-tredici anni in uscita dalle medie.
La scelta del Copernico di Bologna ci sembra interessante, esportabile e da porre all’attenzione dei tecnici del Ministero dell’Istruzione e del Merito. Del resto, in Francia, in Spagna, in tutti i Paesi del nord Europa, la scelta della ‘specializzazione ‘ a livello di secondaria superiore arriva a 16 anni, dopo un cosiddetto tronco comune in cui gli studenti possono scegliere materie opzionali per testare le proprie inclinazioni e attitudini.
Da lunedì 16 dicembre 2024, alle ore 12:00, fino alle 23:59 di mercoledì 15 gennaio…
L’Aula del Senato, con 85 favorevoli, 2 contrari e 56 astenuti ha approvato ieri, 18 dicembre,…
Si continua a parlare dell'esclusione del cantante Tony Effe dal concerto di Capodanno di Roma,…
Ogni anno, a dicembre, torna il dibattito sui compiti per le vacanze natalizie. Dare o…
La Manovra 2025, dopo l'esame in commissione alla Camera, riporta molte novità che arricchiscono il…
Sono 127.662 i minori stranieri da soli arrivati in Italia via mare. Prevalentemente adolescenti e…