Iscrizioni alle superiori, primi dati: in Lombardia piace il liceo

In attesa dei numeri ufficiali del Miur, continuano ad arrivare conferme sull’altro gradimento dei 14enni per i corsi liceali: alle prime stime nazionali, una sorta di exit poll che già andavano in questa direzione, il 14 febbraio è stato reso pubblico (ad appena due giorni dalla scadenza delle iscrizioni) il resoconto delle preferenze espresse dagli alunni della terza media della Lombardia. Ebbene, dei 93.000 alunni lombardi che attualmente frequentano le terze classi delle medie, il 42 per cento ha scelto per il prossimo anno scolastico i licei, il 29 per cento gli istituti tecnici, l’11 per cento gli istituti professionali, il 17 per cento i percorsi regionali di istruzione e formazione professionale.
Non decolla, quindi, l’istruzione negli istituti professionali, malgrado la Lombardia abbia attivato in tempi record, battendo sul tempo tutte le altre regioni, le procedure conseguimento di una qualifica professionale dopo tre anni di studi. Ed in tempi altrettanto ristretti sono state rese pubbliche le graduatorie: un informazione sollecita che si deve alla procedura informatizzata delle iscrizioni, attivata per il secondo anno dalla Regione Lombardia e dall’Ufficio Scolastico Regionale, attraverso l”Anagrafe degli studenti’.
Tornando ai licei, il percorso di gran lunga più richiesto è quello del liceo scientifico, con circa 12.500 iscritti; decisamente più arretrati il liceo linguistico (6.400), il liceo delle scienze umane (erede delle sperimentazioni dell’ex istituto magistrale: 5.600 alunni iscritti), il liceo classico (3.700) e il liceo artistico (3.600); i licei musicali, vista la loro specificità e il loro ridotto numero di sezioni attivate, raccolgono circa 350 iscrizioni.
Tra gli istituti tecnici spiccano nel settore economico l’indirizzo ‘amministrazione, finanza e marketing’ con 8.900 iscritti e, nel settore tecnologico, l’indirizzo ‘informatica e telecomunicazioni’, con 3.700. L’ex istituto alberghiero (‘servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera’) riscuote il maggior successo nell’ambito dell’istruzione professionale quinquennale, mentre il percorso triennale regionale più richiesto è quello di ‘operatore del benessere’ (3.700).
Attraverso una nota congiunta diffusa dall’assessore regionale lombardo all’Istruzione Gianni Rossoni e dal direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale Giuseppe Colosio, i responsabili dell’istruzione lombarda ha sottolineato che “a poco meno di un anno dall’entrata in vigore della ‘riforma Gelmini’, assumono particolare rilevanza le scelte dei percorsi di scuola secondaria di secondo grado effettuate dalle famiglie, in quanto rappresentano un’occasione di verifica e di riscontro del gradimento suscitato dalle novità recentemente introdotte”.
Complessivamente, circa 72.200 alunni lombardi, frequentanti la scuola media, hanno scelto le scuole statali, 5.300 le scuole paritarie e 12.300 i centri di formazione professionale regionali, mentre 3.300 frequenteranno i percorsi regionali di istruzione e formazione professionale attivati all’interno delle scuole statali. Rimane ora da capire se quella lombarda è una situazione particolare oppure se rispecchia, come probabile, l’andamento delle altre regioni.
Alessandro Giuliani

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