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Iscrizioni nuovo anno, si fa tutto via web fino al 31 gennaio: la metà degli studenti 14enni è indecisa

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È tutto pronto per le iscrizioni alle prime classi del prossimo anno scolastico, il 2020/2021, introdotta von la Circolare prot. n. 22994 del 13 novembre scorso. Dalle 8.00 di martedì 7 alle 20.00 di venerdì 31 gennaio 2020, sarà infatti possibile scegliere gli istituti scolastici che frequenteranno gli alunni dal mese di settembre.

La procedura per iscriversi

Il Miur ha confermato a famiglie e studenti che la procedura per inoltrare “la domanda è sempre via web tramite il portale Iscrizioni online”.

Per coloro che devono ancora “scegliere la scuola è a disposizione la nuova App del portale Scuola in Chiaro che permette di accedere con maggiore facilità alle principali informazioni sugli istituti”.

A questo proposito, il ministero ha predisposto in sito internet sulle Iscrizioni on-line 2020/2021, contenente anche la normativa aggiornata e una serie di guide e dei video tutorial utili alle famiglie.

Dallo stesso sito www.iscrizioni.istruzione.it è possibile inviare la domanda di iscrizione a scuola, non prima però di avere effettuato la preventiva registrazione al portale dedicato.

Per chi non ha pc e internet

A supporto delle famiglie che dovessero non riuscire ad iscrivere gli alunni o siano sprovvisti di computer o connessione internet, è possibile chiedere l’aiuto e il supporto delle segreterie degli istituti scolastici.

Si ricorda che il sistema di Iscrizioni online avvisa in tempo reale, tramite posta elettronica, dell’avvenuta registrazione o delle variazioni di stato della domanda.

Dal dicastero di Viale Trastevere ricordano che le iscrizioni a scuola sono obbligatorie per gli alunni delle classi prime della scuola primaria e della secondaria di I e di II grado.

Opzioni e particolarità

Oltre alla scuola prescelta (serve anche il codice), la famiglia ha facoltà di indicare anche uno o due istituti ulteriori, che il sistema telematico prenderà in considerazione, in subordine, qualora la prima scelta non dovesse essere esaudita per mancanza di posti.

La domanda di iscrizione deve essere inoltrata on line anche per i corsi di istruzione dei Centri di formazione professionale nelle regioni che hanno aderito alla procedura (Calabria, Lazio, Liguria, Lombardia, Molise, Piemonte, Sardegna, Sicilia, Umbria e Veneto).

Per le scuole dell’infanzia la procedura rimane invece cartacea.

Resta facoltativa l’adesione al sistema di Iscrizioni online per gli istituti paritari.

La campagna informativa

Anche quest’anno, a partire dal 2 gennaio, è stata lanciata una campagna di comunicazione istituzionale per dare informazioni utili alle famiglie: dai passaggi principali della procedura per le iscrizioni online alle date utili per l’inoltro della domanda di iscrizione, al portale per effettuare la procedura.

La campagna è in onda sulle reti Rai (spot tv e radio), su La7 e sui canali social del Miur.

Tanti incerti per l’accesso alle superiori

Sulla scelta degli istituti superiori permane però ancora tanta incertezza: da una ricerca svolta su 4 mila studenti di scuola secondaria di primo grado (la cosiddetta terza media), condotta da Skuola.net, in collaborazione con Radio24, risulta che quasi la metà dei giovani chiamati ad individuare la scuola secondaria di secondo grado, il 44%, non ha ancora le idee chiare. Mentre l’anno scorso, quando le iscrizioni il dato degli indecisi si fermava al 36%.
E questo a dispetto del fatto che per quanto riguarda “l’orientamento, sembrano migliorare le attività organizzate dalle scuole: quasi 9 studenti su 10 (l’87%) hanno partecipato a incontri mirati (nel 2017 erano l’80%), con il 46% dei ragazzi ha partecipato a più di un’iniziativa, il 24% si è fermato al primo”.

Il sondaggio conferma, in generale, le preferenze degli anni passati: due studenti su tre “andranno al liceo, il 21% preferirà l’istituto tecnico, il 9% un istituto professionale, il 4% un corso regionale di formazione professionale”.

A livello territoriale, però, “al Sud resiste il blasone dell’istruzione liceale (ci andrà il 71%), mentre al Nord salgono le quotazioni degli istituti tecnici, più rivolti al mondo del lavoro”.