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Iscrizioni on line: euforia Miur, critiche le associazioni dei consumatori

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Sono dati ufficiali più che incoraggianti, malgrado gli intoppi informatici ed i frequenti blocchi di connessione, quelli relativi alla prima giornata di attivazione delle iscrizione on line a tutti gli ordini scolastici, esclusa la materna, solo attraverso la rete internet.
In serata, il Miur ha reso note l’alta mole di interesse e di connessioni, aggiornate alle ore 19,00 del 21 gennaio. Questi i risultati più importanti: il picco orario di connessioni si è avuto alle ore 9, con ben 313.520 richieste di visualizzazione; alle 17 erano già 21.464 le domande inserite.
In base a quanto riferisce viale Trastevere, che parla di “grande successo dell’iniziativa”, sono state “inserite 23.179 domande. Il sito ha avuto 1.529.936 accessi con dei picchi notevoli, particolarmente tra le 8 e le 13”. Viale Trastevere sottolinea, inoltre, “che per la prima volta nella storia della scuola”, questa opportunità “consente alle famiglie di effettuare le iscrizioni alla scuola primaria, secondaria di primo e secondo grado esclusivamente in rete”.
Ma non tutti la pensano allo stesso modo. Dopo gli studenti, anche le associazioni dei consumatori hanno molto da ridire contro l’iniziativa ministeriale. Per il Codacons, ad esempio, “è sicuramente positivo incentivare l’uso di internet, ed è fondamentale che la pubblica amministrazione accetti le domande on line dei consumatori e, ancor di più, che invii le risposte e la documentazione richiesta dai cittadini via email, cosa più unica che rara. Cosa ben diversa, però, è invertire l’obbligo, gravando le famiglie di questo onere”.
“Secondo gli ultimi dati Istat infatti – prosegue il Codacons – nel 2011 solo il 56,8% delle famiglie italiane ha un personal computer. Il che vuol dire creare difficoltà al 43,2% degli italiani. Nel mezzogiorno, poi, la percentuale di chi possiede un computer scende al 49,5% delle famiglie, il che vuol dire che oltre il 50% non lo possiede. E persino laddove le cose vanno meglio, nel Centro, la percentuale sale al 60,7%, il che si traduce comunque in una difficoltà per quasi il 40% dei genitori”.
“Il rischio, inoltre, considerato che le scuole devono comunque offrire un servizio di assistenza a coloro che non possiedono un computer o un collegamento internet, anche perché altrimenti il provvedimento del ministro dell’Istruzione Profumo sarebbe stato illegale (e sarebbe stato impugnato dal Codacons…), è che il vantaggio economico di gestire obbligatoriamente on line tutte le pratiche sia poi vanificato dal lavoro aggiuntivo delle segreterie delle scuole che devono rendersi disponibili a supportare chi non ha gli strumenti e le competenze necessarie”, conclude l’associazione.
Forti critiche arrivano anche dall’Adiconsum,
il cui segretario generale, Pietro Giordano, “pone interrogativi sull’effettiva possibilità per tutte le famiglie di procedere in modo autonomo e con facilità alla registrazione sul sito del Ministero e alla compilazione della domanda di iscrizione. Infatti – prosegue – nonostante la circolare 96/2012 del Ministero preveda che gli istituti destinatari delle domande in primis, ma in subordine anche quelli di provenienza, offrano supporto alle famiglie prive delle necessarie dotazioni informatiche, occorre intervenire soprattutto nel Meridione e nelle aree più svantaggiate, dove la penetrazione di Internet e degli stessi strumenti informatici è più scarsa. Vi è poi il problema della mancata copertura del servizio ADSL in molte zone, dove – continua Giordanosolo in un’ottica di servizio universale e non di mercato si potranno finalmente realizzare le necessarie infrastrutture.
Il rappresentante Adiconsum invita quindi le famiglie “a segnalare al Ministero e per conoscenza anche alle nostre sedi territoriali e al gruppo Facebook ‘Adiconsum Scuola’, le eventuali criticità che si dovessero presentare”.