Si è svolto oggi, 11 dicembre, l’incontro di informazione sull’annuale circolare per le iscrizioni. Quest’anno, come scrive Cisl Scuola, la predisposizione della nota ha dovuto tener conto della tempistica dei piani regionali di dimensionamento scolastico e delle innovazioni recentemente introdotte o in via di approvazione, come la possibilità di iscrizioni alla prima classe dei percorsi quadriennali nell’ambito della sperimentazione nazionale della filiera tecnologico-professionale o al futuro liceo del made in Italy.
Le iscrizioni potranno avvenire, stando a quanto riporta la bozza di circolare, a partire dal 18 gennaio e fino al 10 febbraio 2024 e si svolgeranno mediante la piattaforma Unica. In alcuni casi si dovrà ricorrere alla tradizionale modalità cartacea, come avverrà ad esempio, ancora una volta, per la scuola dell’infanzia.
La circolare richiama anche l’attenzione sull’inasprimento delle sanzioni per il mancato rispetto dell’obbligo scolastico, introdotto con il decreto cosiddetto “Caivano” e dedica un paragrafo agli alunni in situazione di adozione, in considerazione del fatto che le relative Linee di indirizzo sono state recentemente aggiornate.
Anche quest’anno sarà possibile avvalersi dell’App IO per seguire l’iter della partica di iscrizione e saranno resi noti dal ministero anche informazioni sull’attivazione in ogni scuola dei tutor e del rapporto Tutor/numero di alunni. Le organizzazioni sindacali hanno proposto diverse integrazioni rispetto alla bozza che era stata preventivamente fornita, anche nell’intento di migliorarne la leggibilità e chiarezza. L’Amministrazione ha accolto molti suggerimenti, che saranno integrati nel testo.
Rimangono comunque criticità, legate all’impianto generale, sia rispetto al dimensionamento, che potrà influire sulle scelte dei genitori anche dopo la chiusura delle iscrizioni, sia per le nuove proposte di percorsi quadriennali o persino del Liceo Made in Italy, il cui iter normativo ad oggi non è affatto concluso. Considerando la ristrettezza dei tempi, è forte il rischio di scelte affrettate e con scarsa possibilità dei collegi dei docenti di ponderare le decisioni.
La CISL Scuola, in particolare per quanto riguarda il Liceo Made in Italy, ha chiesto che l’attivazione dei percorsi sia rimandata di un anno. È stato anche chiesto all’Amministrazione di fornire dati sull’ampiezza del fenomeno della scuola parentale e sull’incidenza della scelta di non avvalersi dell’IRC nel nostro sistema scolastico. La pubblicazione della circolare avverrà in tempi brevissimi.
Come abbiamo scritto, ci sono stati commenti entusiastici della maggioranza per l’approvazione del disegno di legge sul Made in Italy da parte della Camera dei deputati nella seduta del 7 dicembre.
Su questo provvedimento, nelle ultime settimane, il Governo ha innestato il turbo anche con l’intenzione di chiudere la partita entro la fine del mese. Il provvedimento dovrà però passare anche al Senato e i tempi sono davvero ristretti anche perché, in concomitanza, c’è anche da approvare la legge di bilancio.
Questo il quadro orario del piano didattico per il primissimo biennio che prevede, tra le materie di interesse, anche quelle Stem (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica): – Lingua e letteratura italiana,132 ore l’anno, – Storia e geografia, 99 ore l’anno, – Diritto, 99 ore l’anno, – Economia politica, 99 ore l’anno, – Lingua e cultura straniera, 99 ore l’anno, – Seconda lingua e cultura straniera, 66 ore l’anno, – Matematica con Informatica, 99 ore l’anno, – Scienze naturali (biologia, chimica, scienze della terra), 66 ore l’anno, – Scienze motorie e sportive, 66 ore l’anno, – Storia dell’arte, 33 ore l’anno, – Religione cattolica o attività alternative, 33 ore l’anno.
Come abbiamo scritto, il percorso del nuovo indirizzo di studi appare in salita per alcune ragioni. Il regolamento potrebbe arrivare non prima della prossima primavera, quando le scuole avranno già chiuso da tempo le iscrizioni degli alunni per il 2024/25.
C’è poi un secondo problema: il ddl prevede che il nuovo liceo made in Italy assorba gradualmente i licei economico sociali frequentati oggi da circa 75mila studenti. All’ipotesi si sta opponendo la rete nazionale dei licei economico-sociali; ma anche i sindacati non sono affatto d’accordo con questa soluzione. Il fatto è che, a settembre, anche la Conferenza Stato-Regioni si è espressa sulla questione ed ha chiesto espressamente al Governo di cancellare quel passaggio.
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