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Iscrizioni quasi concluse, poche certezze

A pochi giorni dalla conclusione delle operazioni di iscrizioni per il 2009/2010 continuano ancora a mancare notizie certe sui criteri che verranno utilizzati per calcolare gli organici nella scuola primaria e nella secondaria di primo grado.
Per la verità, al momento, fra gli addetti ai lavori sta circolando una bozza di decreto sulla secondaria
Le regole per la formazione delle classi contenute nella bozza che abbiamo avuto modo di scorrere appaiono piuttosto macchinose soprattutto per le classi a tempo prolungato. La bozza di decreto prevede infatti che le cattedre siano ricondotte tutte a 18 ore di insegnamento frontale e, poiché nelle classi a tempo prolungato, sono previste 15 di lettere (italiano, storia e geografia) sarà necessario effettuare non pochi “incastri” per far quadrare conti e organizzazione.
Un docente – si legge nel provvedimento – assumerà italiano, storia e geografia in una classe e completerà con 3 ore in una seconda classe; un altro docente assumerà italiano, storia e geografia in una terza classe e completerà con 3 ore nella seconda classe;  le residue 9 ore della seconda classe verranno abbinate con 9 ore di altra classe di un altro corso, e così via.
In pratica in 4 classi su 6 ci sarà un solo insegnante, mentre nelle altre 2 i docenti saranno 3.
E intanto esplode anche la questione della scuola primaria; la “tenuta” del tempo pieno è ormai fuori discussione: infatti è ormai pressoché certo che le compresenze di questo modello orario non saranno toccate, a condizione però che le scuole predispongano uno “specifico progetto formativo integrato” come previsto dall’art. 4 (7° comma) della bozza di Regolamento del I ciclo.
A questo punto emerge però in modo chiaro che il problema più serio, nella primaria, riguarderà la copertura oraria delle mense nelle classi funzionanti con due-tre rientri pomeridiani.
Tanto che in Veneto l’assessorato all’Istruzione sta già lanciando una proposta concreta: affidare l’assistenza alla mensa ai collaboratori scolastici, in modo da non dover azzerare completamente i momenti di compresenza dei docenti.
Reginaldo Palermo

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