Il fenomeno della denatalità in Italia è sempre più frequente. Lo ha denunciato recentemente l’Istat evidenziando il netto calo delle nascite negli ultimi vent’anni, ma anche quello dell’ultimo anno e mezzo dovuto alla pandemia. E stringendo un po’ il campo, un’analisi poco rassicurante arriva dal Veneto.
L’assessore regionale all’istruzione Elena Donazzan non usa mezze misure: “Quest’anno tra scuola primaria e secondaria in Veneto si segna un meno 7.142 iscritti al primo anno, solo per la primaria meno 3.295. è come se scomparisse l’intera vallata della Valbrenta e, ormai da un decennio, in Veneto scompare una vallata all’anno”.
Sono i dati relativi alle iscrizioni alle classi prime per l’anno scolastico 2022/23 diffusi dall’USR del Veneto. Il calo, come afferma l’assessore all’istruzione è netto. Un bollettino drammatico quello dei 7.141 iscritti in meno rispetto all’anno scolastico in corso. Soprattutto perché si tratta di un trend che va avanti da un decennio.
Neanche gli immigrati stranieri incidono positivamente sul saldo delle nascite e delle iscrizioni, come accadeva qualche anno fa. Per quanto riguarda le province, i numeri peggiori sono quelli di Verona (-819) e Treviso (-725) ma la percentuale negativa su tutte è quella di Rovigo (-12,6%).
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