La scorsa settimana si sono chiuse le iscrizioni per l’anno scolastico 2023/2024 e il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha già rilasciato i primi dati relativi alle preferenze di studenti e famiglie sulla scuola superiore da frequentare.
A un primo sguardo le iscrizioni riguardanti il liceo sono nettamente in ribasso, tanto che la sottosegretaria all’Istruzione, Paola Frassinetti (FdI) ha commentato: “Credo sia necessario attivarsi per far comprendere che lo studio delle lingue classiche induce lo studente a stimolare la logica, così come un problema di matematica, e che sia necessario ridare il giusto spazio allo studio della storia antica, fin dalle scuole primarie”.
A dire la sua opinione è il professore e scrittore Enrico Galiano che, in un’intervista a Il Libraio, ha dichiarato: “Fa bene Massimo Gramellini quando dice che il Classico è come la cyclette: una meravigliosa faticosissima corsa che apparentemente non ha niente di utile e che, sempre apparentemente, non ti porta da nessuna parte. Il punto è proprio questo: c’è chi può permetterselo di pensarla così, di vivere la scuola come una cyclette, e chi no. C’è chi non ha il tempo o i mezzi per stare su una cyclette, e deve uscire presto da scuola per andare a portare a casa la pagnotta. C’è chi semplicemente è cresciuto ascoltando solo la campana del lavoro a testa bassa, mentre l’altra campana, quella che ti dice di alzare la testa e di dedicare un tempo all’inutile mestiere della ricerca di sé stessi, è suonata a vuoto”.
E continua: “Quella campana dovrebbe essere proprio la scuola: dall’infanzia alle medie, è quello il vero tempo del riscatto sociale. È lì che si impara a credere nella scuola come mezzo per migliorare sé stessi, per trovare il proprio posto nel mondo. Non è che il Liceo ti apre la mente e il professionale te la chiude: è che al professionale arrivano quasi sempre ragazzi che già non ci credono più nella scuola come veicolo per salvarsi davvero, ma solo come un mezzo per trovare lavoro. Bene che vada. La mentalità aziendalista che si è insinuata a scuola negli ultimi anni ha certo dato la sua spinta, e proprio per questo non ha bisogno di essere nutrita dall’idea che esistano scuole-cyclette e scuole-azienda. Perché, soprattutto, così rischiamo di dimenticarci che la scuola non dovrebbe essere né una cyclette né un’azienda: ma una bicicletta che ti apra i polmoni, la mente e, allo stesso tempo, ti faccia arrivare da qualche parte”.
I Licei continuano a essere preferiti da oltre la metà delle studentesse e degli studenti che devono effettuare la scelta della Secondaria di II grado, con il 57,1% delle iscrizioni rispetto al 56,6% di un anno fa. Il Classico viene scelto dal 5,8% (un anno fa era al 6,2%). Il 26,1% opta per i Licei scientifici (26% un anno fa). In questo ambito, lo Scientifico tradizionale raccoglie il 14,1% delle preferenze (rispetto al 14% del 2022/2023). Il Linguistico sale dal 7,4% al 7,7%. Cresce il Liceo delle Scienze Umane, dal 10,3% all’11,2%. L’Artistico passa dal 5,5% al 4,9%. I Licei ad indirizzo Europeo ed Internazionale vengono scelti dallo 0,4% (0,5% un anno fa), i Licei Musicali e Coreutici passano dallo 0,7% allo 0,9%.
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