Iperinflazione, limitato ricambio generazionale, proteste del corpo docente e personale scolastico sempre più diffuse. Questo il quadro che attende la scuola pubblica tedesca, la quale vede delle pesanti ricadute a seguito della recessione economica e deindustrializzazione strategica che interessa il paese sin dall’ultimo quarto del 2023. Limitati investimenti, scarsi adeguamenti dei fondi pubblici all’istruzione, eccessiva mobilità e stress del corpo docente fanno il resto.
La chiusura temporanea di centinaia di istituti scolastici costituisce la conferma di un’epidemia di dispersione non solo della popolazione studentesca ma anche del personale docente, di età media avanzata e privo di un ricambio generazionale adeguato. Persistono inoltre problematiche nell’organizzazione delle attività scolastiche, con la riduzione sensibile dei laboratori e corsi professionalizzanti negli istituti tecnici e professionali. La concorrenza privata, che strizza l’occhio a quegli Enti Locali in difficoltà economica, mette a dura prova l’integrità e continuità esecutiva del sistema scolastico pubblico.
L’istruzione è gratuita in Germania, ma tra la carenza di insegnanti e gli scarsi risultati scolastici, sempre più genitori scelgono di mandare i propri figli nelle scuole private. Gli alunni tedeschi hanno ottenuto risultati peggiori che mai negli ultimi risultati PISA, un importante studio internazionale che misura il rendimento medio degli scolari. Mentre in Germania le scuole statali e persino le università sono gratuite, un numero crescente di genitori sceglie di pagare una quota media annua di 2.030 euro per mandare i propri figli a una scuola privata. Gli ultimi dati pubblicati dall’Ufficio statistico tedesco mostrano che la percentuale di alunni che frequentano scuole private è aumentata fino a quasi il 10% nell’anno scolastico 2022/23. Vent’anni fa era pari al 6%. Il crescente numero di bambini iscritti alle scuole private ha portato a temere che genitori ricchi e istruiti stiano voltando le spalle al sistema scolastico statale e, a loro volta, alimentando la disuguaglianza sociale.
Stephan Köppe, esperto di politica sociale comparata dell’University College di Dublino, afferma che in Germania non ci sono prove che i bambini delle scuole private abbiano risultati migliori rispetto a quelli delle scuole statali. “Ciò che è preoccupante è che in realtà si tratta di malcontento nei confronti del sistema scolastico statale oppure di cambiamenti culturali finora inspiegabili”, spiega Köppe alla DW. Infatti, un recente sondaggio condotto dall’Info Institute for Economic Research di Monaco indica che i tedeschi sono sempre più scontenti della qualità dell’istruzione nel loro paese.
Nella quarta economia più grande del mondo, le scuole si trovano in uno stato di rovina, con edifici letteralmente fatiscenti e spesso chiusi per lavori di riparazione. Le scuole sono state lente nel processo di digitalizzazione, molte non possono permettersi i computer e non dispongono di Wi-Fi affidabile o veloce. Le scuole tedesche si trovano inoltre ad affrontare una disperata carenza di insegnanti, con alti tassi di malattia e un numero crescente di persone che abbandonano la professione a causa dell’esaurimento e delle cattive condizioni di lavoro. Anche la generazione di insegnanti del baby boom sta andando in pensione.
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