È periodo di iscrizioni e mai come in questo periodo ci si chiede quanto costi iscriversi a scuola.
Innanzitutto è necessario operare una distinzione tra le tasse scolastiche erariali e i contributi scolastici: le prime sono espressione della potestà impositiva dello Stato e vanno pagate obbligatoriamente quando previste e cioè solo negli ultimi due anni delle scuole secondarie superiori (dopo il compimento del sedicesimo anno di età e il conseguente assolvimento dell’obbligo scolastico); i secondi, sono invece di natura volontaria e facoltativa, per l’arricchimento dell’offerta culturale e formativa degli alunni delle scuole di ogni ordine e grado.
Le tasse scolastiche si distinguono in:
I contributi scolastici, invece, per il principio dell’obbligatorietà e gratuità dell’istruzione previsto dall’art. 34 della Costituzione, possono essere richiesti solo ed esclusivamente quali contribuzioni volontarie e, quindi, facoltative per il miglioramento e l’ampliamento dell’offerta formativa degli alunni e per raggiungere livelli qualitativi più elevati nelle scuole.
Quindi, le scuole possono richiedere alla famiglia dello studente l’elargizione di un contributo volontario per l’espletamento delle attività curriculari, di quelle connesse all’assolvimento dell’obbligo scolastico (fotocopie, materiale didattico, beni di consumo o altro) e per il rimborso delle spese sostenute per conto delle famiglie medesime (quali ad es: assicurazione individuale degli studenti per RC e infortuni, libretto delle assenze, gite scolastiche, utilizzo di laboratori etc.).
Tuttavia, è illegittimo e si configura come una violazione del dovere d’ufficio, subordinare la regolarità dell’iscrizione degli alunni (vincolata solo al corretto pagamento delle sole tasse erariali) al preventivo versamento del contributo scolastico.
Anche l’ultima circolare sulle iscrizioni per l’a.s. 2018/2019 precisa che “i contributi scolastici delle famiglie sono assolutamente volontari e distinti dalle tasse scolastiche che, al contrario, sono obbligatorie, con l’eccezione dei casi di esonero. Le famiglie dovranno essere preventivamente informate sulla destinazione dei contributi in modo da poter conoscere le attività che saranno finanziate con gli stessi, in coerenza con il Piano triennale dell’offerta formativa“.
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