Pubblicata in Gazzetta Ufficiale la Legge 106 del 2021, di conversione del decreto sostegni bis, che ha introdotto novità importanti e rilevanti per la figura professionale del personale appartenente al “corpo ispettivo” della scuola.
In prima battuta la legge ha ritenuto giustamente opportuno dare una nuova denominazione ai futuri ispettori che, prossimamente, saranno chiamati “Dirigenti tecnici con funzione ispettiva”. Se consideriamo, come facevano i latini che “nomina sunt consequentia rerum”, si intuisce subito che nel lavoro e nella funzione prevarrà l’impegno verso i processi di innovazione che tanto stanno impegnando il modo della scuola in questi ultimi decenni.
Se finora il lavoro degli ispettori era tutto assorbito dalle patologie e dalle “emergenze”, da gestire naturalmente con le ispezioni, il legislatore ha voluto dare un’indicazione molto chiara: individuare nella figura del Dirigente Tecnico, a cui si accede con regolare e trasparente concorso con i
requisiti della laurea e 10 anni di servizio, compreso il preruolo, colui che può rappresentare una figura di alta professionalità di riferimento per rispondere alle nuove “esigenze”, del mondo della scuola.
Esigenze di nuovi bisogni formativi per rispondere alle indicazioni dell’Agenda 2030; esigenze culturali per la costruzione di una scuola di qualità in funzione dell’equità e dell’elevazione dei livelli essenziali delle prestazioni; esigenze di voler e poter contribuire con competenza all’elevamento dei principi fondamentali.
Tutti questi doverosi traguardi ed obiettivi necessitano di forti e qualificate squadre di Dirigenti Tecnici, a livello regionale e nazionale, capaci di dare risposte adeguate, istituzionali, alle problematiche sempre più variegate del mondo della scuola.
Una nuova Dirigenza Tecnica, depurata e alleggerita dalle ispezioni, che potrebbero essere assegnate alla Dirigenza amministrativa e alla dirigenza scolastica per singole ispezioni come previsto e attuato ampiamente ai sensi del Decreto Legislativo 165 del 2001, potrebbe essere un riferimento culturale costante per le Istituzioni scolastiche, nell’elaborazione dei loro Piani di miglioramento previsti dal D.P.R .80 del 2013, funzionali al raggiungimento di standard qualificati e adeguati alla storia e alla cultura del nostro Paese, che sta presiedendo onorevolmente il G20.
Questi nuovi ed ambiziosi obiettivi pongono anche la necessità di elevare la pianta organica della Dirigenza Tecnica, attualmente definita dalla Legge 12 del 2020 con soli 191 ispettori, elevandola almeno ad 800 come sostengono esperti anche sulla base delle comparazioni tra i 40 sistemi scolastici europei. Si può semplicemente impallidire a pensare che l’Olanda, che ha la stessa popolazione scolastica della Campania, dispone di 600 Ispettori, ma la nostra Campania deve accontentarsi solo di 2 autorevoli ispettrici.
Fanno ben sperare le Linee Programmatiche del Ministro Bianchi, presentate il 4 maggio 2021 al Parlamento e nelle quali si specifica che “per rafforzare l’autonomia, le scuole hanno bisogno di essere supportate da figure professionali specifiche, in modo particolare dai dirigenti tecnici, il cui contingente è attualmente ridotto rispetto alle esigenze di tutte scuole e del territorio. È già stato previsto l’espletamento di un nuovo concorso. Tali figure sono fondamentali per la qualificazione dell’azione amministrativa in campo educativo, per le funzioni di supporto alla formazione, innovazione e ricerca, per le azioni di monitoraggio, consulenza e accertamento, per la valutazione e il miglioramento del sistema nazionale d’istruzione”.
Per accelerare l’iter verso l’emanazione del bando nella Legge 106 del 2021 si è ritenuto opportuno eliminare la predisposizione del Regolamento propedeutico all’emanazione del concorso per 146 Dirigenti Tecnici previsto dalla Legge 12 del 2020 dando così la possibilità al capo dipartimento del ministero di avviare le procedure concorsuali. Necessitano nuovi e veloci concorsi per dare alla scuola i “Dirigenti tecnici della Repubblica” che, accanto alla competenza, possano godere della libertà professionale necessaria ad una funzione così strategica e superare così l’anomalia delle nomine a tempo determinato di “Dirigenti tecnici del Governo”; denominazioni e distinzioni che mutuo dalle osservazioni del compianto Ispettore Cerini.
L’assunzione a tempo indeterminato di circa 300 mila docenti in questi ultimi cinque anni necessitano di un percorso di formazione in servizio che potrebbe vedere protagonisti i Dirigenti tecnici nei percorsi organizzati da Indire per i docenti neoassunti con l’obiettivo di scoprire e creare una squadra di formatori per rispondere alle esigenze di una formazione in servizio funzionale alla didattica, come già previsto dal Piano triennale della formazione 2016-2019.
Per un’accelerazione degli iter concorsuali fanno ben sperare le procedure veloci (50 giorni) per l’espletamento del concorso dei docenti per le classi di concorso STEM, previste sempre dalla Legge 106 del 2021 e che permetterà a tutti i vincitori di concorso di coprire le cattedre già al primo settembre di quest’anno e l’avvio della procedura per l’assunzione di 648 funzionari
amministrativi presso il Ministero dell’Istruzione e gli Uffici Scolastici Regionali per rinforzare le squadre amministrativa di supporto alle attività delle scuole.
Altra importante novità introdotta dalla Legge 106 del 2021 è l’abrogazione dell’art.419 del Testo Unico che prevedeva l’anacronistica ripartizione degli ispettori tra i diversi ordini di scuola e per settori disciplinari creando così un corpo di Dirigenti tecnici più funzionale e attento alle problematiche unitarie del sistema scolastico.
Una Dirigenza Tecnica qualificata potrebbe, inoltre, essere protagonista in Europa nei gruppi di lavoro che brillantemente operano per migliorare i sistemi scolastici europei: le Raccomandazioni Europee per le competenze del 2016 e 2018, le Linee Guida per gli ambienti di apprendimento del
2018, le elaborazioni di documenti storici come i Libri Bianchi e le riflessioni sull’inclusione e gli Obiettivi definiti in ET2020, sono fari che illuminano gli orizzonti della scuola del terzo millennio e l’Italia per la sua storia e la sua cultura non può esserne la Cenerentola.
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