L’On. Daniele Belotti della Lega propone un’interpellanza parlamentare al Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina per avere chiarimenti sull’iniziativa di ispezione all’Ufficio scolastico provinciale di Milano guidato dall’ex Ministro Marco Bussetti.
La recente iniziativa assunta dalla Ministra Azzolina, con l’invio di tre dirigenti con funzioni pseudo ispettive presso l’Ufficio Scolastico Territoriale di Milano, scrive nella sua richiesta di interpellanza parlamentare il deputato leghista Belotti, asseritamente perché le nomine dei supplenti procederebbero a rilento, sta generando profonda amarezza e malcontento tra i dipendenti, che si sentono fatti oggetto di attacchi politici e personali senza precedenti, che evidentemente hanno colpito ingiustamente non solo il Dirigente, ma tutti i lavoratori;
questi dipendenti, continua Belotti, nel momento attuale di vera difficoltà dovuta anche all’emergenza sanitaria, oltre a garantire tutte le normali attività propedeutiche all’avvio dell’anno scolastico, hanno dovuto far fronte ad una serie di complesse ed ulteriori attività, quali le nomine in ruolo su posti quota cento, a fine maggio, e soprattutto la formulazione delle famose Graduatorie Provinciali personale docente entro l’avvio dell’anno scolastico;
non solo, per fronteggiare la scelta insensata di pubblicare, a fine luglio, la OM 60 concernente le GPS ed assicurare comunque il regolare avvio dell’anno scolastico, i lavoratori di Milano da oltre 45 giorni (festivi compresi) si sono sottoposti volontariamente a massacranti turni quotidiani, che spesso superano le 12 ore.
Il Ministero dell’istruzione, scrive l’On. Belotti, non ha dunque tenuto in alcun conto alcuni elementi fondamentali quali: l’elevato numero di domande che sarebbero pervenute; la carenza ormai cronica di organico degli Uffici Scolastici di tutta Italia che, nel caso di Milano, hanno una scopertura di oltre il 60%; la parziale chiusura delle segreterie delle scuole nel mese di agosto; un sistema informativo evidentemente inadeguato; la situazione emergenza Covid-19;
gli addetti all’Ufficio Scolastico di Milano, precisa il deputato leghista, hanno così dovuto far fronte ad una mole di lavoro senza precedenti, per porre rimedio agli innumerevoli errori generati dal sistema informativo e risolvere gli svariati problemi dei malcapitati docenti. Molti docenti, dopo aver regolarmente compilato la domanda, si sono visti negare punteggi relativi a titoli dichiarati, ma non recepiti dal sistema informativo e, in casi ancora più gravi, sono stati esclusi dalla classe di concorso per la quale concorrevano, con grave lesione del proprio diritto di essere nominati e correndo il rischio di non poter lavorare nella scuola per i prossimi due anni (poiché la graduatoria è biennale).
Relativamente alle nomine del personale a tempo determinato della scuola, ci riferiscono alcuni deputati leghisti, gli uffici di Milano hanno interamente coperto i posti di personale ATA, mentre per il personale docente, ad oggi, l’ufficio ha coperto circa 7500 posti su 11.000 vacanti, con la previsione di concludere le operazioni entro metà ottobre e quindi prima di quanto avvenga in molte altre province d’Italia che hanno numeri nettamente inferiori, (la provincia di Milano è quella che in assoluto ha ricevuto più domande; a solo titolo esemplificativo: tutta la regione Veneto ha gestito complessivamente circa 120.000 posizioni mentre la sola provincia di Milano ne ha gestite 112.000) ;
tutti gli Uffici Scolastici Regionali sono in ritardo, semplicemente perché era impossibile rispettare i tempi fissati a tavolino, ma l’attacco sferrato a tutto il vertice lombardo della scuola, ed al dirigente Marco Bussetti, in quanto ex ministro dell’istruzione, è stato ideato per distogliere l’attenzione dalle responsabilità del Ministro attualmente in carica.
La Lega aveva segnalato sin da aprile le difficoltà che avrebbe generato forzare la mano sulle graduatorie provinciali per le supplenze (GPS), ed anche il rischio che poi si provasse a scaricare la colpa sugli uffici scolastici regionali. L’unica soluzione possibile sarebbe stata quella di far slittare le Graduatorie provinciali in parola al prossimo triennio,
per quale motivo il Ministro in indirizzo non ha rimandato la nuova organizzazione delle graduatorie su base provinciale al prossimo anno scolastico, viste le numerose difficoltà annunciate e regolarmente verificatesi;
per quale motivo ha inteso invece assumere iniziative penalizzanti solo in danno degli uffici dell’ex provveditorato guidato dal dirigente Marco Bussetti.
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