Anche l’Istat riferisce, nel rapporto sul Benessere equo e sostenibile, che i livelli di istruzione in Italia sono inferiori alla media europea: «Nell’ultimo anno gli indicatori del dominio istruzione e formazione mostrano una generalizzata tendenza al miglioramento, tuttavia i livelli raggiunti in Italia sono inferiori a quelli della media europea».
Permane l’abbandono scolastico precoce, con significative differenze regionali e per genere.
Nel 2018, il 14,5% dei giovani tra 18 e 24 anni non ha conseguito il diploma di scuola superiore di secondo grado e non frequenta corsi di studio o formazione (13,8% nel 2016). Nel corso dell’anno scolastico 2018/2019, la quota di ragazzi che frequentano il secondo anno delle scuole secondarie di secondo grado e non raggiungono la sufficienza (low performer) nelle competenze è del 30,4% per l’italiano e del 37,8% per la matematica. Nelle regioni del Mezzogiorno la quota di studenti che non raggiungono un livello sufficiente sale al 41,9% per le competenze in italiano e al 53,5% per quelle in matematica.
Tra coloro che hanno conseguito un titolo di studio elevato, l’Istat rileva una percentuale doppia rispetto alla media italiana di partecipazione alla formazione continua a tutte le età, una partecipazione alle attività culturali più frequente e anche competenze digitali più avanzate.
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