L’anno scolastico 2016/2017 ha registrato una diminuzione del numero degli studenti nelle scuole di primo e secondo ciclo, con addirittura più di 90.000 iscritti in meno rispetto all’anno precedente. Il calo più significativo nelle scuole dell’infanzia, con ben 64.284 bambini in meno, ma la diminuzione interessa anche gli alunni nelle scuole primarie (meno 13.347 unità) e nelle scuole secondarie di primo grado (meno 6.178), mentre il calo nelle scuole secondarie di secondo grado è meno significativo (meno 1.234).
In diminuzione anche i bambini stranieri nella scuola dell’infanzia, mentre continua ad aumentare la presenza degli studenti di cittadinanza non italiana nei vari cicli scolastici, pari ormai al 9,2 per cento del totale.
Questi sono alcuni dei dati riportati nel capitolo “Istruzione e Formazione” dell’Annuario Istat 2018.
In merito alla presenza di alunni stranieri nelle nostre scuole, c’è differenza a livello territoriale: gli iscritti stranieri sono più presenti nelle regioni del Nord (15,4 per cento) e meno nel Mezzogiorno (3,3).
In lieve diminuzione i ripetenti della scuola secondaria di secondo grado, che nell’anno scolastico 2016/2017 sono pari, in media, al 6,6 per cento degli iscritti.
La percentuale di licenziati sugli ammessi agli esami della scuola secondaria di primo grado si conferma pari al 99,8 per cento. Migliorano anche i voti: scende al 49,4 per cento il numero di alunni che consegue il titolo con un voto inferiore all’otto, ma cresce la quota di chi supera l’esame con i voti più alti (dieci o dieci e lode) che raggiunge 10,2 per cento (era il 9,3 l’anno scolastico precedente).
In calo anche la percentuale dei non ammessi alla classe successiva: nella scuola secondaria di I grado si passa dal 2,8 al 2,2 %) , mentre nella secondaria di secondo grado dove si attesta al 7,9 per cento (era l’8,2 per cento l’anno scolastico precedente).
Con riferimento agli esami di Stato conclusivi del secondo ciclo, la quota degli ammessi è stabile al 99,5 per cento. Gli studenti dei licei classici, musicali e coreutici sono quelli che ottengono i migliori risultati (si diploma il 99,9 per cento degli ammessi).
Nel 2016 rimane invece stabile la quota di giovani diplomati che si iscrive all’università subito dopo il conseguimento del diploma (50,3 per cento). Il tasso di passaggio all’università è più alto tra le donne e nelle regioni del Nord-ovest.
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