Napoli e la sua area metropolitana vantano una popolazione giovane (22,6%) tra le più alte d’Italia, ma si trovano ai livelli più bassi per qualità educativa e accesso ai servizi per la prima infanzia. Con un tasso di incompetenza alfabetica e matematica preoccupante e una percentuale di Neet (giovani che non studiano né lavorano) tra le più alte del Paese, la situazione descritta dal rapporto Istat 2022/2023 sullo stato dei giovani nelle città metropolitane pone interrogativi urgenti.
Secondo quanto riporta il Corriere, la carenza di asili nido nell’area metropolitana di Napoli è drammatica. Mentre la media nazionale prevede un posto ogni tre bambini (33%), Napoli raggiunge solo il 12,3%, con il 5% dei bambini sotto i due anni che accede ai servizi educativi. Questo dato è superato negativamente solo da Catania (11,4%). Al contrario, la città registra un’alta iscrizione alle scuole dell’infanzia e primarie, con una copertura del 98%, che però si riduce drasticamente nel tempo a causa di una dispersione scolastica elevata.
Gli studenti napoletani mostrano gravi lacune educative. Oltre il 48% degli alunni delle scuole medie ha competenze alfabetiche insufficienti, mentre più del 60% presenta difficoltà in matematica. Queste percentuali crescono alle superiori, dove le competenze numeriche inadeguate raggiungono il 66,8%. Anche tra gli studenti stranieri la situazione è critica: solo l’85% riesce a diplomarsi, contro una media nazionale del 93%. Il confronto tra i periodi pre e post-pandemia rivela un peggioramento generale: l’incidenza di studenti con competenze inadeguate è aumentata di oltre 3 punti percentuali per l’italiano e 4,6 punti per la matematica dal 2018/2019. Un giovane su sette nell’area metropolitana di Napoli non studia né lavora, un dato che supera il 14%, ben oltre la media nazionale del 9%. Questo fenomeno riflette una combinazione di scarsa preparazione scolastica, mancanza di opportunità lavorative e servizi educativi insufficienti.
Solo il 5% dei bambini sotto i tre anni accede a servizi educativi, contro oltre il 33% delle regioni del Centro-Nord. In un contesto di carenza di servizi pubblici, prosperano le scuole private. Mentre la media nazionale vede l’85% di scuole pubbliche, nell’area metropolitana di Napoli queste rappresentano solo circa la metà delle istituzioni scolastiche presenti.
Il calo demografico in Italia si fa sentire sempre più pesantemente anche nelle scuole. Quest'anno,…
La giornalista de Il Foglio e di Chora Media Cecilia Sala è stata liberata poche…
Il 7 gennaio ha rappresentato il giorno di rientro in classe per gli studenti e…
Il 30 dicembre scorso sono scaduti i termini per presentare domanda per partecipare alle due…
È stata ritrovata sana e salva dopo ore di apprensione la ragazza di 12 anni…
Si svolge oggi, mercoledì 8 gennaio, a partire dalle ore 15,00, il question time dall'Aula…