Categorie: Personale

Istat: ai precari stipendi più bassi del 25%. Ma nella scuola si penalizzano i neo-assunti

Dall’Istat a volte giungono notizie ovvie. Stavolta l’istituto nazionale di statistica ci dice, nel suo rapporto annuale, che nel 2012, la retribuzione media mensile netta di un dipendente a termine a tempo pieno è stata di 1.070 euro, 355 euro in meno rispetto a un dipendente standard a tempo pieno. Che corrisponde, in termini percentuali, ad una busta paga inferiore del 25%.
“Il differenziale – spiega l’Istat – è in parte spiegato da effetti di composizione, quali l`età, il settore di attività, la professione. Ma le differenze permangono anche a parità di caratteristiche e aumentano al crescere dell`anzianità lavorativa, poiché al tempo determinato non si applicano gli scatti di anzianità. La differenza è di 85 euro per chi lavora da appena due anni, cresce a 392 euro per chi ha una carriera lavorativa di 20 anni e oltre, non necessariamente tutta da atipico”.
Adeguandosi al linguaggio moderno, l’Istat non usa mai la parola precari, ma lavoratore “atipico” (contratti a termine e collaborazioni). Tuttavia la sostanza non cambia.
Cambia, però, quando si parla di scuola. Un comparto dove di lavoratori atipici non vi è traccia. Ma dove abbondano i precari, visto che la loro presenza varia tra il 15% circa negli organici dei docenti e sale fino al 25-30% quando si parla di personale Ata. La peculiarità del comparto scolastico è che sino ad oggi non ha contemplato la possibilità di assumere personale a tempo determinato, almeno nel pubblico, derogando dalle indicazioni e dai numeri indicati nel contratto collettivo nazionale.
Niente contratti atipici, a progetto o di collaborazione. I supplenti, anche per un solo giorno, si inquadrano infatti nel livello iniziale. Come se fossero dei neo-assunti. Anzi, per dirla tutta, secondo l’Anief questi ultimi per una delle tante “stranezze della scuola italiana” percepirebbero uno stipendio inferiore a quello dei precari. Questo avverrebbe, continua il sindacato autonomo, per via dell’annullamento del primo scaglione di scatti automatici e “per colpa del blocco dei contratti: un paradosso tutto italiano che fa valere l’anzianità pregressa solo ai fini giuridici. Con il risultato che nella migliore delle ipotesi, i docenti laureati della secondaria superiore, arrivano oggi a percepire poco più di 1.200 euro al mese. Mentre i loro colleghi supplenti, grazie ai ricorsi, si vedono riconoscere il diritto al riconoscimento economico della ricostruzione di carriera.
“L’assurdo di questa situazione – spiega Marcello Pacifico, presidente Anief e delegato Confedir per la scuola – è che mentre tanti precari hanno fino ad oggi, grazie all’opera del nostro sindacato, avuto la possibilità di farsi valere in tribunale il loro servizio da supplenti, come confermato dalle corti di appello dell’Aquila e di Torino, per questo personale di ruolo sembrerebbe non esserci alcuna possibilità. Fino a nove anni, in pratica (a seguito del blocco dei contratti introdotto con i commi 21 e 23 dell’art. 9 della legge 122/2010 ndr), rischiano di essere costretti a percepire delle buste paga con degli importi davvero bassi”.
Il leader dell’Anief conclude alla sua maniera. “Ora, bisognerebbe spiegare ai nostri politici come si fa a vivere dignitosamente con il proprio stipendio fermo, in proporzione, a quello di 25 anni prima. Siccome la risposta è ovvia, per il sindacato sarà inevitabile aprire una nuova stagione di contenziosi. Che riguarderà – conclude Pacifico – tutti coloro che hanno subìto un danno economico per la mancata assegnazione degli incrementi stipendiali tra il 2010 e il 2014”.
Alessandro Giuliani

Articoli recenti

Consiglio dei Ministri, Dl scuola: immissione in ruolo prof idonei, norma anti-diplomifici e uno sguardo agli Its

Il Consiglio dei ministri è stato convocato oggi, venerdì 28 marzo 2025, alle ore 11.40…

28/03/2025

Maturità 2025, non si può rifiutare o lasciare l’incarico nella commissione d’esame, salvo documentati motivi

I docenti non designati (entro il 4 aprile) come commissari interni devono presentare domanda, tramite…

28/03/2025

Perché alcuni docenti non usano strumenti di IA nella didattica? I risultati dell’indagine Indire e Tecnica della Scuola

L’intelligenza artificiale generativa sta entrando sempre più nel contesto scolastico, suscitando l’interesse degli insegnanti per…

28/03/2025

Scuola digitale 2022-2026, per l’avviso Migrazione al Cloud le scuole devono contrattualizzare al più presto i fornitori

Nell'ambito del Pinao Sciola digitale 2022/20226 si inserisce la misura 1.2 “Abilitazione al cloud per…

28/03/2025

Pcto, avvicinano i liceali al lavoro? Non proprio, pochi fanno stage in azienda. Solo per il 20% degli alunni sono molto utili

Alternanza scuola lavoro, come la vivono gli studenti? Si tratta davvero di un buon modo…

28/03/2025

I COBAS sottolineano gli enormi limiti dell’INVALSI anche nella valutazione

Uno dei principali problemi dei test INVALSI risiede nell'affermazione che essi misurano le competenze delle/gli…

28/03/2025