Dal 24 giugno è disponibile, sul sito internet dell’Istat, il nuovo sistema informativo tematico dedicato “Immigrati e nuovi cittadini“: si tratta di uno strumento che si pone come singolo punto di accesso ad una ampia banca dati su questo fenomeno.
Il sistema è diviso in aree tematiche – popolazione e famiglie; salute e sanità; lavoro; istruzione e formazione; condizioni economiche delle famiglie e disuguaglianze; assistenza; partecipazione sociale; criminalità – e all’interno di ciascuna area sono rese disponibili informazioni integrate, tratte da diverse rilevazioni ed elaborazioni realizzate dall’Istat. Mappe, grafici dinamici e tavole multifonte permettono di osservare in maniera interattiva l’evoluzione della presenza straniera in Italia. Una parte del nuovo sistema è dedicata alle informazioni prodotte da Eurostat sulle migrazioni internazionali e sulla presenza straniera nei paesi europei. “Immigrati e nuovi cittadini” si pone anche come punto di raccordo tra enti che raccolgono e diffondono informazioni sul fenomeno e utenti. Un’ampia sezione è rivolta proprio ai progetti che l’Istat sta portando avanti insieme ad alcuni importanti soggetti del Sistan.
La sezione del data sharing, all’interno della quale sono disponibili per gli utenti alcuni “widget”, permette la “condivisione di tavole e grafici che si aggiornano in tempo reale. Questo tipo di condivisione, familiare ai fruitori dei social network, consente di incorporare contenuti all’interno di documenti esterni al sito dell’Istat, con un semplice copia/incolla di stringhe di testo. Il fenomeno immigrazione coinvolge oltre 4 milioni ii stranieri che nel 2012 risiedono in Italia. A questa componente radicata sul territorio si accompagnano anche presenze meno stabili dovute a migrazioni temporanee, stagionali, di passaggio o riconducibili ad emergenze internazionali. In ogni caso, anche considerando solo la componente più stabile della presenza, in 10 anni il numero di residenti stranieri è quasi triplicato: all’inizio del 2002 erano meno di 1 milione e 400 mila.
L’elevata eterogeneità delle provenienze è una delle caratteristiche principali dell’immigrazione straniera in Italia. In tempi recenti, tuttavia, è aumentato il peso relativo di alcune cittadinanze rispetto alle altre in un processo di convergenza verso modelli propri dei paesi tradizionalmente meta di immigrazione. Al primo gennaio 1994 la struttura per cittadinanza degli stranieri residenti in Italia era particolarmente composita. Ci volevano ben dieci cittadinanze per arrivare solo al 50% dell’intera distribuzione. Al primo gennaio 2011 ne sono sufficienti cinque: Romania, Albania, Marocco, Cina e Ucraina. Il sostanziale equilibrio tra i sessi è in realtà il risultato di evidenti squilibri all’interno delle singole cittadinanze. Solo considerando le prime cinque per numero di residenti, la percentuale di donne sul totale varia dal 44% registrato tra i marocchini all’80% rilevato tra le ucraine. Sbilanciata al maschile anche la collettività albanese (46% di donne) e seppur di poco quella cinese (48%). La comunità romena si caratterizza invece per una prevalenza di donne (55%). Le caratteristiche degli stranieri sono cambiate nel tempo: nuove cittadinanze di origine si sono aggiunte a quelle tradizionali; l’immigrazione ha assunto un carattere sempre più familiare; è cresciuto il numero di minori stranieri (oltre 940mila).
La struttura della popolazione straniera continua a essere molto giovane, specie se confrontata con quella italiana che è invece particolarmente “invecchiata”. La struttura per età degli stranieri ha infatti la forma di una piramide con base allargata per la presenza di numerosi bambini; mentre quella della popolazione italiana ha ormai perso da anni la forma tradizionale. Basta un confronto tra le età medie delle due popolazioni al Censimento 2011 per capire la differenza: 31 anni per gli stranieri, 44 per gli italiani.