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Istat: i giovani riscoprono i libri, ma tra i 15-17enni la metà legge solo quelli di scuola

Buone notizie per gli editori, sempre più preoccupati per lo scarso attaccamento dei giovani italiani verso la lettura, ma anche per la cultura italiana: in controtendenza rispetto alle indicazioni degli ultimi anni, l’Istat ha fatto sapere che i giovani oggi leggono di più dei loro genitori. Nel 2008 ha coltivato questa buona ‘abitudine’ oltre il 50% nella fascia 6-24 anni, ma soprattutto hanno letto almeno un libro gli studenti (il 65,4%). Certo, tra i 15-17enni il 44% non legge nessun testo diverso da quelli di scuola, ma il dato è sicuramente positivo e ben augurante per la ripresa di un settore in crisi ormai da diversi anni.
Di questo cambiamento di tendenza si è parlato alla ‘Fiera della piccola e media editoria’, organizzata dall’Associazione italiana editori ed in svolgimento fino all’8 dicembre al Palazzo dei Congressi dell’Eur a Roma: “in Italia nel primo decennio del XXI secolo – hanno detto gli esperti dell’Associazione italiana editori – si diventa lettori perché si ha la fortuna di nascere in una famiglia che già legge, o in una delle regioni del Nord più dotate di librerie o di biblioteche”.
In assoluto leggono di più le donne (il 50% dichiara di leggere nel tempo libero rispetto al 37,7% degli uomini), le persone con alti titoli di studio, i dirigenti, gli imprenditori, i liberi professionisti e direttivi quadri (oltre il 60% rispetto al 30,8% degli operai).
Nel 2008 in Italia sono state 24 milioni e 590 mila i cittadini con almeno 6 anni che hanno dichiarato di leggere nel tempo libero: certo, il quadro non è esaltante. Soprattutto perché se è vero che il 44% degli italiani ha letto “almeno un libro”, quasi il 48% di questi non riesce a leggerne più di uno ogni quattro mesi. E questa “forma di lettura” occasionale aumenta tra 2007 (era il 46,2%) e 2008.
Fa ben sperare, però, che il picco dei lettori si riscontri tra i giovani tra gli 11 e i 14 anni (63,6%, anche se a 25 anni la quota di lettori scende sotto il 50%). Il divario rispetto alla terza età è davvero alto: sono ben 42,5 i punti percentuali di differenza tra gli 11-14 anni e gli anziani di 75 anni e più.
Un’altra indicazione significativa sui cambiamenti in atto è che, seppure lentamente, stanno aumentando il numero di persone che acquistano i libri in Italia attraverso internet: sempre nel 2008 sono stati il 4%. “Il dato – sottolineano gli editori – è in rapida crescita visto che solo alcuni anni fa non raggiungeva l’1%”.
E lo scostamento è dovuto anche in questo ambito ai giovani. Secondo Giovanni Peresson, responsabile dell’ufficio studi di Aie, “se si considerano i clienti di età compresa tra i 20 e i 24 anni quel 4% di lettori che si sono procurati oggi il loro libro da leggere attraverso Internet sale al 13%. Questo non significa che i ragazzi abbandoneranno le librerie, che presentano anzi tra i 20-24enni valori leggermente superiori. Comprano, piuttosto, meno nella Grande distribuzione organizzata (dal 17% medio sulla popolazione si scende al 9%), risultando clienti molto più multicanali rispetto ai loro genitori”.
Il fenomeno potrebbe essere più vasto ancora di quel che dicono i numeri, ancora ad appannaggio degli acquisti tradizionali: “Nel corso degli incontri dedicati al tema della distribuzione – ha sottolineato Peresson – è emerso che il canale delle librerie on line è vissuto come un elemento di preoccupazione da parte delle librerie indipendenti per il loro prossimo futuro”.
Nel 2008 si sono rivolte alle librerie di catena otre nove milioni: quasi il doppio rispetto a quelli recatisi nelle piccole librerie (4.759.000). Il libro, infine, rimane un oggetto molto gettonato tra i regali: uno ogni quattro viene acquistato per essere regalato.
 
Alessandro Giuliani

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