Secondo le ultime rilevazioni Istat nel nuovo report “Natalità e fecondità della popolazione residente”, nel 2017 sono stati iscritti all’anagrafe per la nascita 458.151 bambini, oltre 15mila in meno rispetto al 2016. Il calo dei nati è particolarmente accentuato per le coppie di genitori entrambi italiani, che scendono a 358.940 nel 2017 (14mila in meno rispetto al 2016 e oltre 121mila in meno rispetto al 2008), praticamente la popolazione di un comune come Bergamo o Siracusa.
I primi figli
Il calo della natalità si riflette soprattutto sui primi figli (214.267 nel 2017), diminuiti del 25% rispetto al 2008. Nello stesso arco temporale i figli di ordine successivo al primo si sono ridotti del 17%.
La popolazione femminile
Secondo l’Istat la diminuzione della popolazione femminile tra i 15 e i 49 anni, pari a circa 900mila donne in meno, osservata tra il 2008 e il 2017, spiega quasi i tre quarti della differenza delle nascite che si è verificata nello stesso periodo. Per il resto dipende dai livelli di fecondità, sempre più bassi.
Gli stranieri
Diminuiscono anche i nati con almeno un genitore straniero che per la prima volta dal 2008 scendono sotto i 100mila (99.211 pari al 21,7% del totale dei nati).
Sono 8mila in meno in 5 anni (dal 2012 al 2017) e mille in meno solo nell’ultimo anno. Tra questi sono in calo soprattutto i nati da genitorientrambi stranieri: per la prima volta sotto i 70mila nel 2016,calano ulteriormente nel 2017 (67.933). Le cittadine straniere residenti, che finora hanno riempito i ‘vuoti’ di popolazione stanno a loro volta ‘invecchiando’.
Le quarantenni
Si stima che il 22% delle attuali donne 40enni, alla fine del ciclo di vita riproduttiva, potrebbe rimanere senza figli. Una percentuale che si raddoppia rispetto all’11,1 per cento stimato per la generazione delle loro mamme (le nate del 1950).