Attualità

Istat, sempre meno lettori in Italia. Servono politiche scolastiche di educazione alla lettura

Oltre quello relativo all’uso della lingua, arriva anche il rapporto Istat di fine anno sul consumo dei libri e sull’editoria italiana, e purtroppo i dati non sono molto incoraggianti: solo il 40,5% degli italiani ha dichiarato di aver letto almeno un libro durante l’ultimo anno, 1,5% in meno rispetto al 2015.

I giovani e le donne sono più propensi

Dal quadro fornito dall’Istituto di statistica, emerge comunque una maggiore propensione alla lettura da parte della popolazione femminile già a partire dai 6 anni di età: complessivamente il 47,1% delle donne, contro il 33,5% dei uomini, ha letto almeno un libro nel corso dell’anno.

Proprio i più giovani, la fascia tra gli 11 e i 14 anni, rappresentano 51,1% di lettori rispetto a tutte le altre classi di età. Dato che si può comunque ben incastrare con un evidente crescita del mercato editoriale per ragazzi: +4,5% i titoli e +6,6% le tirature rispetto al 2015, mentre per l’editoria educativo-scolastica, a fronte di un aumento del numero di opere del 14,6%, si registra un forte decremento delle copie stampate (-19,6%).

Livelli di istruzione e questione meridionale

Anche sul consumo dei libri rimane costante il gap Nord-Sud, oltre al grado di istruzione dei lettori.
Generalmente, meno di una persona su tre nelle regioni del Sud (27,5%) legge, mentre in quelle del Nord-est si raggiunge la percentuale più elevata (48,7%).
Ma la diffusione dei lettori risente in misura significativa del livello di istruzione: legge il 73,6% dei laureati ma solo il 48,9% fra chi ha conseguito al più un diploma superiore.

Un dato che non sorprende, è quello che riguarda l’apprendimento a diventare lettori, ovvero a leggere libri è il 66,9% dei ragazzi tra i 6 e i 18 anni con entrambi i genitori lettori, contro il 30,8% tra i figli di genitori che non leggono libri.

In generale, si riscontra che la scarsa propensione alla lettura è dovuta al basso livello culturale della popolazione (39,7% delle risposte) e la mancanza di efficaci politiche scolastiche di educazione alla lettura (37,7%), almeno secondo gli editori.

Mercato digitale in aumento

Fra i numeri  positivi dell’editoria italiana del 2016 c’è quello riservato al mercato digitale, che continua a crescere: più di un libro su tre (circa 22 mila titoli) è ormai disponibile anche in formato e-book, quota che sale al 53,3% per i libri scolastici.

 

Report EditoriaLettura

Fabrizio De Angelis

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