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Istigazione all’anoressia e aggressioni ai docenti, per Fratelli d’Italia serve lo psicologo a scuola: sono reati figli di patologie mentali

La politica sta prendendo sempre più consapevolezza della crescita esponenziale degli episodi di violenza nelle scuole: gli ultimi due casi sono stati quelli di una docente di inglese schiaffeggiata dalla madre di una allieva in provincia di Napoli e di un preside  colpito con un pugno dal parente di un’alunna Cesena. Il problema è arrivato anche in Parlamento, dove anche la maggioranza ritiene che servano accorgimenti. Secondo Maria Teresa Bellucci, viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, a questo punto, “considerando il costante aumento del disagio dei giovani visto durante e dopo la pandemia, è fondamentale prevedere l’istituzione della figura di uno psicologo a scuola, tema sul quale siamo estremamente indietro rispetto al resto di paesi Europei”.

Ddl per lo psicologo a scuola

Intervenendo alla conferenza stampa di presentazione del disegno di legge di Fratelli d’Italia per l’introduzione del reato di istigazione all’anoressia, presentato in Senato, Bellucci ha detto che “si tratta di una battaglia che io e Gioventù Nazionale portiamo avanti da molto tempo e del quale ho già parlato con il ministro dell’Istruzione Valditara, trovando risposta positiva”.

“Nella passata legislatura – ha aggiunto a margine il viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali – sono stata promotrice di un disegno di legge per l’introduzione dello psicologo a scuola, incardinata in Commissione istruzione ma che non ha avuto tempo di essere approvato. Adesso, con il nuovo Governo, sono sicura ci sarà la giusta attenzione e potremo affrontare il tema, in accordo con il ministro Valditara. Accanto a questo, però è importante anche prevedere la figura dello psicologo di base, che affianchi il lavoro del medico di base”, ha concluso Bellucci.

L’anoressia è una malattia sociale

Il provvedimento rientra nel ddl che contiene il riconoscimento dell’anoressia come malattia sociale

FdI chiede quindi di introdurre nel codice penale il reato di istigazione a questo e altri simili disturbi alimentari, prevedendo multe da 20.000 a 60.000 euro e carcere fino a due anni, un aiuto alle famiglie per far sapere come approcciarsi e come puntare sulla prevenzione, oltre che una relazione annuale alle Camere che dovrà esser predisposta dal ministero della Salute.

Balboni (FdI) primo firmatario del ddl

Il ddl ha prima firma quella di Alberto Balboni (FdI), presidente della Commissione Affari costituzionali del Senato: per vincere i disturbi alimentari abbiamo presentato “un ddl ampio – ha detto Balboni – che punta sulla prevenzione ma anche sulla punizione”, perché l’anoressia “è una patologia psichiatrica che va riconosciuta anche come malattia sociale“.

Tra gli articoli, l’Istituzionalizzare la giornata contro i disturbi alimentari, oggi ricordata con la Giornata del Fiocchetto Lilla il 15 marzo, c’è appunto quello con cui si vuole introdurre più prevenzione nelle scuole attraverso l’introduzione costante di psicologi ma anche esperti dell’alimentazione per segnalare i primi sintomi.

“Accanto a questo – ha detto Balboni – è importante l’introduzione nel Codice Penale del reato di istigazione all’anoressia, il 580 bis, per punire chi, prendendo di mira vittime adolescenti anche sui social, le convince che il loro corpo non va e le istruisce su come rigettare il cibo o non assorbirlo”.

Tanti soffrono di disturbi alimentari

Lucio Malan, capogruppo Fratelli d’Italia in Senato, ha ricordato che “oltre il 5% della popolazione pari a 5 milioni di persone è affetta da disturbi del comportamento alimentare. Il ddl introduce misure specifiche di sostegno per chi ne è colpito, ma anche pene e sanzioni per chi istiga e incoraggia questi comportamenti, che non di rado hanno conseguenze fatali”.

“Non vogliamo lasciare i giovani soli – ha detto Fabio Roscani, deputato di Fratelli d’Italia e presidente di Gioventù Nazionale – spero il ddl sia presto calendarizzato e diventi legge. Si lega alla battaglia che portiamo avanti da anni per istituire uno psicologo scolastico, per individuare i problemi psicologici dei giovani”.

Occhio all’abuso dei social media

Durante la presentazione del disegno di legge, Camilla Mondini, fondatrice della startup “DiCiAlice”, ha ricordato che “ogni anno circa 4.000 giovani, quasi tutte ragazze, perdono la vita per anoressia e disturbi alimentari”: questa “è la prima causa di morte dopo gli incidenti stradali sotto i 25 anni”.

“Io stessa – ha detto Mondini – ne ho sofferto per 4 anni e ho deciso di aiutare altre persone a uscirne ma anche mettere in guardia da chi utilizza web e social per favorire questi comportamenti”.

Secondo Mondini “c’è una predisposizione genetica, ma anche traumi psicologici e aspetti socio culturali, in particolare l’abuso dei social media. Ci sono siti web e blog che spiegano come fare per non assorbire cibo o farsi passare la fame”.

Le critiche del Pd

Su Twitter, Chiara Gribaudo, deputata e vicepresidente del Partito democratico, utilizza parole di condanna per il disegno di legge.

“La destra, quella delle ‘devianze giovanili’ – scrive Gribaudo – interviene sul dramma dell’anoressia con il codice penale. Non un euro sulla salute mentale e sul rifinanziamento del Bonus Psicologo. Loro sono fatti così: col manganello e le manette pensano di risolvere tutto”, chiosa la dem.

Il Moige: pene severe agli aggressori

Secondo il Moige, però, la violenza verso docenti e Ata non si combatte solo in fase preventiva: Antonio Affinita, direttore del Movimento italiano genitori ritiene che è importante che il ministro dell’Istruzione porti avanti il progetto di fare costituire il dicastero parte civile nei processi contro gli aggressori dei docenti e del personale Ata. Ma anche che usi la mano pesante contro gli stessi prof artefici di abusi nei confronti degli allievi.

“Certamente – ha detto Affinata il 27 marzo – va rivisto il sistema sanzionatorio, proponendo pene severe in caso di occupazioni e bullismo, e con lo Stato che si costituisca parte civile in caso di aggressione ad un insegnante, come anche verso quei docenti che abusando del loro ruolo e della posizione di potere commettono abusi e vessazioni ai danni dei nostri ragazzi.”.

Per il numero uno del Moige serve anche rivedere “il patto di corresponsabilità educativa scuola-famiglia: merita di essere rivisto e strutturato in collaborazione con il mondo delle associazioni dei genitori. Su questo attendiamo al tavolo del Fonags proposte concrete dal ministro”.

Alessandro Giuliani

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