Categorie: Generico

Istituti musicali, ora protestano gli Enti Locali

Continua a destare perplessità l’assetto organizzativo degli istituti di formazione musicale. Stavolta a protestare, con una lettera inviata ai ministri dell’Istruzione e dell’Economia, Gelmini e Tremonti, sono i responsabili degli Enti Locali: i presidenti di Anci, Sergio Chiamparino, di Upi, Giuseppe Castiglione, e della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, hanno chiesto “un incontro urgente e non più rinviabile per esaminare le possibili soluzioni alla problematica che interessa il futuro di alcuni istituti di alta formazione che, oltre alla tradizione secolare, vantano una qualificata presenza nel mondo culturale italiano ed internazionale’’.

Al centro della questione sollevata dai tre Presidente vi sono una serie di ex istituti musicali pareggiati, trasformati, in applicazione della Legge n. 508/99, in istituti superiori di studi musicali, per i quali ad oggi non è ancora stata avviata la statizzazione prevista dalla legge medesima.
Dopo aver fatto presente che “gli ex istituti musicali pareggiati, in alcune realtà regionali, garantiscono l’offerta formativa a fronte della carenza o assenza delle istituzioni statali’’ Chiamparino, Castiglione ed Errani evidenziano nella lettera che loro riconoscimento “quali sedi primarie di alta formazione, di specializzazione e di ricerca nel settore artistico e musicale, li ha equiparati normativamente ad istituzioni universitarie, escludendoli di conseguenza dalle competenze che la legge assegna ai Comuni e alle Province in materia di istruzione’’.
Però, fanno osservare i tre, gli oneri sono rimasti agli Enti locali che li gestivano in passato: “i costi del personale docente e non docente di tali istituti, nonché la gestione delle strutture, ancora ricadono – sottolineano – per la quasi totalità a carico dei bilanci dei Comuni e delle Province ove tali istituzioni hanno la loro sede’’.
E poiché Comuni, Province e Regioni hanno, nel frattempo, accusato una forte riduzione dei finanziamenti statali, il carico è diventato particolarmente oneroso: nella lettera Chiamparino, Castiglione ed Errani parlano di “consistenti tagli e vincoli imposti ai bilanci degli Enti locali, che in alcuni casi, non hanno consentito di applicare il nuovo contratto di lavoro del personale”. La mancanza di risorse è tale da costituire “un serio e concreto ostacolo per la riapertura ed il funzionamento di tali istituti per il prossimo anno accademico’’. Da qui la richiesta di un incontro urgente “per esaminare le possibili soluzioni alla problematica che investe non solo gli Enti locali, ma anche docenti, personale Ata e un consistente numero di studenti’’.
Alessandro Giuliani

Articoli recenti

Caselle di posta elettronica, procedure di allineamento all’anagrafe delle sedi principali dal 1° settembre 2024

La Direzione Generale per l’innovazione digitale, la semplificazione e la statistica comunica che, come negli…

18/07/2024

Una coppia italo-americana decide di ripulire i muri deturpati di una scuola. La ds: “generosità e senso civico”

Un atto di generosità ha ridato lustro a una scuola di Barolo, a Torino. Un…

18/07/2024

Maltrattamenti bambini, maestra condannata dopo l’escamotage di una mamma preoccupata

Una maestra di 48 anni accusata di maltrattamenti nei confronti di alcuni bambini di una…

18/07/2024

A scuola con gli animali: in Liguria parte il progetto di zooantropologia per l’a.s. 2024/25

In Liguria, l'anno scolastico 2024/2025 vedrà l'avvio del progetto "A Scuola con gli Animali", promosso…

18/07/2024

Periodo di prova personale ATA, da due sei mesi a seconda del profilo di appartenenza: nota USR Piemonte

Il nuovo CCNL 2019/2021, all'art. 62, dispone che il periodo di prova per il personale…

18/07/2024