Per il ministro dell’Istruzione le scuole statali e paritarie non sono differenti. Marco Bussetti lo ha detto a Forlì, dove il 15 marzo ha visitato due istituti scolastici, il “Platano” statale e la scuola paritaria “La Nave”, prima di partecipare a una manifestazione a sostegno alla candidatura di Gianluca Zattini a sindaco della città. “Per me non ci sono distinzioni tra istituti statali e paritari. È sempre scuola e dunque sotto quest’ottica dobbiamo tutti noi lavorare”, ha spiegato Bussetti.
Le parole del ministro potrebbero far pensare ad un’apertura del Governo alla proposta formulata ventiquattr’ore fa da Forza Italia, attraverso una mozione al Senato, perché venga considerato il servizio svolto nel primo ciclo delle scuole paritarie alla stregua di quello effettuato negli istituti pubblici statali, a partire da quello svolto dai maestri con diploma magistrale. Il nesso tra le due cose, però, è da verificare.
Nei prossimi giorni, comunque, a seconda del destino della mozione forzista, qualora dovesse essere accolta anche dalle forze maggioritarie in Parlamento, capiremo se il riferimento alla parità di considerazione degli istituti paritari rispetto ai pubblici vale, nelle intenzioni del ministro dell’Istruzione, anche per il servizio svolto dai docenti.
Di sicuro, comunque, le parole di Bussetti sulla parità sostanziale degli istituti paritari rispetti a quelli pubblici, andranno a rinfocolare l’annosa polemica sul tema, in particolare sulle sovvenzioni che lo Stato assicura alle scuole non statali.
Soldi che in un periodo di “magra” di risorse per la scuola pubblica, per gli oppositori del principio di uguaglianza dei due sistemi, diventano ancora più difficili da digerire.
A Forlì il titolare del Miur ha parlato quindi dei precari della scuola, che anche a seguito dei pensionamenti anticipati derivanti da quota 100 il prossimo anno scolastico copriranno oltre 100 mila posti vacanti e disponibili, anche se non è poi voluto entrare nel merito delle soluzioni tecniche da adottare.
“Vogliamo una scuola che abbia insegnanti stabili e avvieremo perciò al più presto le procedure per il loro reclutamento stabile”, ha sottolineato il ministro dell’Istruzione.
Bussetti ha quindi parlato di ammodernamento e messa in sicurezza soprattutto antisismica degli istituti scolastici, confermando l’impegno massimo del suo ministero:
“Abbiamo investito tanto – ha detto – Abbiamo messo a disposizione sette miliardi di euro di cui tre miliardi e mezzo che già attraverso la conferenza unificata sono andati alle Regioni che tramite i progetti presentati dai Comuni alle Regioni stesse potranno avere finanziamenti rapidi e veloci potranno verificare non tanto la sicurezza quanto le certificazioni relative alla sicurezza”, ha concluso il ministro.
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