Attualità

Istituti professionali: c’è un progetto per renderli più attrattivi ed efficaci

Con la riforma del II ciclo, gli istituti professionali soffrono di crisi d’identità, che si riflette nel calo delle iscrizioni. Ma è pronto un progetto per recuperare attrattiva ed efficacia.

Si chiama Progetto “Apprendistato Nord Est” perché elaborato da alcuni Istituti professionali del Veneto, dove partirà il prossimo anno scolastico, puntando su aspetti sicuramente innovativi e cogliendo tutte le opportunità delle normative più recenti, fra cui il D.lgs. 15 giugno 2015, n. 81(Jobs act) e gli Accordi tra Regione Veneto, Usr, Università e Parti Sociali per la realizzazione dei percorsi di apprendistato anche nell’Istruzione secondaria di II grado e negli Its.

Le scuole coinvolte sono l’Istituto Masotto di Noventa Vicentina, il Pacinotti di Mestre, il Levi/Ponti di Mirano e il Giorgi/Fermi di Treviso, in partnership con Confindustria e Confartigianato.

Destinato alle classi IV e V del percorso professionale Manutenzioni, il progetto consiste nel trasformare l’Alternanza scuola-lavoro in contratto di apprendistato, in base al quale lo studente diventa lavoratore-studente, con regolare e specifico contratto che gli consente contemporaneamente di svolgere una mansione retribuita all’interno di un’azienda e di frequentare un Istituto professionale per acquisire il titolo di studio.

La struttura del percorso si fonda su un Piano Formativo Individuale, articolato in periodi di formazione interna (in azienda) ed esterna (che diventa la scuola), integrati ai fini del raggiungimento dei risultati di apprendimento previsti dai percorsi ordinamentali e attuati sulla base del Protocollo sottoscritto fra le parti.

L’azienda deve avere naturalmente determinati requisiti: spazi adeguati per la formazione, capacità tecniche, e mettere a disposizione tutor aziendali in grado di seguire l’apprendista e di collaborare col tutor scolastico.

Con questa novità si cerca di andare incontro a varie esigenzedello studente prima di tutto, che può raggiungere il diploma con un percorso direttamente professionalizzante, retribuito, che assicura una occupabilità agevolata, precisamente quello che chiedono da sempre gli studenti che scelgono questo tipo di scuola.

Evidenti sono i vantaggi per gli Istituti professionali, che rafforzano la partnership territoriale, si confrontano e co-progettano con le aziende, offrono agli studenti una didattica innovativa e ne sostengono la motivazione all’apprendimento, riducendo la dispersione che è tuttora piuttosto elevata. La Scuola inoltre gestisce il Piano Formativo Individuale e il relativo Protocollo con le aziende coinvolte, organizza la formazione necessaria per il raggiungimento dei traguardi formativi previsti dall’ordinamento e certifica le competenze acquisite “on the job”.

Anche l’azienda ha i suoi vantaggi perché “investe” nell’apprendista/studente grazie alla possibilità di avere agevolazioni contributive che proseguono fino all’anno successivo alla sua assunzione come lavoratore a tempo indeterminato dopo il diploma. Ma, soprattutto, l’azienda contribuisce a formare professionalmente lo studente secondo le esigenze dei tempi odierni, riducendo il tanto lamentato mismatch scuola/lavoro.

Non a caso il Progetto “Apprendistato Nord Est” è stato presentato dal Dirigente dell’ Istituto Masotto, Carlo Alberto Formaggio, nel convegno organizzato da Apindustria Confimi Vicenza, intitolato “A.A.A. collaboratori 4.0 cercansi”, che si è tenuto in città il 23 marzo scorso allo scopo di trovare soluzioni all’annoso scollamento fra scuola e impresa.

Molto favorevole si dichiara il segretario provinciale dello Snals di Vicenza, Doriano Zordan: “Il progetto Apprendistato Nord Est è degno di attenzione da parte di altri IstitutiNon riuscire a soddisfare la domanda di lavoratori specializzati da parte delle imprese, in un momento come questo di ripresa economica, sarebbe un vero fallimento per gli Istituti professionali in particolare”.

Anna Maria Bellesia

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