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Istituti professionali, occhio alle innovazioni tecnologiche e al mercato del lavoro: il parere del CSPI

Come annunciato qualche giorno fa dal Miur, dal prossimo anno scolastico 2018/2019, l’istruzione professionale subirà delle profonde modifiche, alla luce dei decreti attuativi alla legge 107/2015. Il Ministero ha tuttavia chiesto un parere al Consiglio Superiore dell’Istruzione Pubblica, per valutare i contenuti delle novità ed eventualmente apportare suggerimenti.

Il parere del CSPI

Nella premessa del documento, il CSPI condivide la necessità, così come previsto dalla legge 107/2015 e dal successivo provvedimento attuativo, del rilancio dell’istruzione e della formazione professionale che trova nel testo del Decreto in esame una significativa apertura di possibilità.

Il CSPI ritiene, però, opportuno un rinvio dell’attuazione del provvedimento di riforma per le seguenti ragioni:

  • i tempi di realizzazione sono troppo compressi. Ciò non permetterà alle istituzioni scolastiche le migliori condizioni di applicazione della novellata normativa;
  • la piena applicazione del regolamento necessita di ulteriori provvedimenti ministeriali che dovranno essere emanati nei prossimi mesi;
  • gli istituti professionali, in molte Regioni, si troveranno nelle condizioni di non garantire alle famiglie che intendano iscrivere i figli nell’a.s. 2018/19 sia una scelta consapevole sia la possibilità di conseguire all’interno del percorso di studi la qualifica triennale;
  • le necessarie attività di formazione del personale connesse all’attuazione del riordino saranno difficilmente realizzabili in tempo utile.

Cambiamento del paradigma didattico e progetto formativo individuale

Il CSPI inoltre, fra i punti nodali tiene a sottolineare come il cambiamento del paradigma didattico e l’introduzione di un progetto formativo individuale richiedano un forte investimento in organici e in risorse (MOF, laboratori e strutture di contesto).

Pertanto, sintetizzando ulteriormente l’articolato del decreto il CSPI:

  • rileva che il riordino dell’istruzione professionale deve tener conto dei cambiamenti legati alle innovazioni tecnologiche che condizionano il mondo del lavoro;
  • sottolinea la necessità di introdurre nuove metodologie didattiche che inducano gli studenti a cogliere la validità delle teorie e dei paradigmi astratti partendo dalla osservazione della realtà e quindi da modelli concreti;
  • condivide la necessita di una personalizzazione dei percorsi formativi e l’importanza della funzione tutoriale per orientare, sostenere e accompagnare il percorso di studi di ogni studente e favorire anche un lavoro comune tra i docenti;
  • evidenzia l’importanza fondamentale che l’istruzione professionale rimanga strettamente connessa all’istruzione tecnica, legame che ha prodotto esperienze virtuose quali i “Poli Tecnico-professionali”, evitando il rischio di una negativa e anacronistica separazione tra le due filiere di istruzione.

ParereCSPI RiforIstrProf 18012018

Le novità previste dal Miur

Con un apposito comunicato, il Miur ha illustrato quali sono le principali novità a cui andranno incontro gli istituti professionali dal prossimo anno scolastico. Ricapitoliamo il tutto:

  • Nuovi indirizzi: si passa da 6 a 11.
  • Un nuovo modello didattico, basato sulla personalizzazione, sull’uso diffuso ed intelligente dei laboratori, su un’integrazione piena tra competenze, abilità e conoscenze.
  • Una didattica orientativa, finalizzata ad accompagnare e indirizzare le studentesse e gli studenti in tutto il corso di studi.
  • Maggiore flessibilità.
  • Materie aggregate per assi culturali.
  • Un biennio sostanzialmente unitario, seguito da un triennio finalizzato all’approfondimento della formazione dello studente.

I cambiamenti, previsti dal decreto legislativo 61 del 13 aprile 2017, potranno contare su nuove risorse finanziarie e professionali:

  • Più insegnanti tecnico-pratici, in piena integrazione con gli insegnanti curricolari.
  • Più fondi per laboratori ed attrezzature specialistiche.
  • Una maggiore valorizzazione dell’autonomia scolastica.

Per maggiori informazioni:

Fabrizio De Angelis

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