Pochi insegnanti e spesso non interessati. Ci sono cattedre di istituti tecnici e professionali che non si riescono ad assegnare. Stiamo parlando degli insegnanti di materie tecnologiche che sono sempre più rari, quasi introvabili. Nonostante la cattedra sia pressochè sicura, i laureati di ingegneria meccanica, elettronica o informatica non si fanno avanti.
Colpa del lungo precariato che si prospetta, ma anche dal reclutamento e dagli stipendi bassi. Non solo, il mercato privato rappresenta una concorrenza spietata alle scuole poiché riconosce bene queste professionalità. Come ricorda il ‘Corriere della Sera‘, i posti da assegnare con supplenze delle classi di concorso più “difficili” sono circa duemila solo in Lombardia.
Scienze e tecnologie meccaniche, informatica, elettronica, meccanica, tecnologia delle comunicazioni multimediali, tutte discipline che faticano a trovare prof. Le convocazioni stanno avvenendo ma i posti non saranno tutti coperti. Succede dunque che i presidi siano costretti ad attingere dalle Mad (messa a disposizione) e da curricula di chi non ha mai insegnato, disoccupati, ma che possiedono una laurea adatta alla disciplina, ovviamente da tutte le regioni d’Italia.
Alcuni istituti, in attesa del supplente, scelgono una redistribuzione interna delle ore con i docenti delle stesse materie. I dirigenti maggiormente in difficoltà con l’organico, provano a convincere i neolaureati a cominciare con il corso serale, sottolineando che non è necessario rinunciare alla libera professione.
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