La riforma della Filiera tecnico-professionale prevede la “spalmatura” del quinto anno della scuola superiore su sole quattro annualità, con il vantaggio di conseguire la maturità al termine del quadriennio e non più dei cinque canonici: dopo la sperimentazione del 2023/24, con risultati intermedi, il ministero dell’Istruzione e del Merito sta investendo molto su questo progetto; lo stesso ministro Giuseppe Valditara ha inviato una lettera ai ragazzi che stanno frequentando la terza media per informarli, tra le altre cose, che è stato introdotto il 4+2, riferendosi quindi ai due anni post-diploma specializzanti presso gli ITS, “che si caratterizza per la filiera, puntando su una didattica innovativa, su un rapporto stretto con il mondo dell’impresa, su laboratori”.
I sindacati non nascondono le loro perplessità, soprattutto la Flc-Cgil, secondo la quale con le scuole superiori ridotte a 4 anni si sottraggono “tempi adeguati e distesi per l’apprendimento”, vi sarebbe “grave ingerenza dei soggetti privati esterni”, mancanza di “uniformità del dichiarato obiettivo di rilevare future caratteristiche ordinamentali a livello nazionale”, oltre che “frammentazione del curricolo progettato su base locale” e “canalizzazione precoce, inaccettabile per una scuola autenticamente democratica, chiamata a offrire pari opportunità di crescita”.
La Tecnica della Scuola ha deciso di realizzare un sondaggio on line, attraverso il quale chiede ai protagonisti del mondo della scuola se sono d’accordo o meno allo svolgimento dell’esame di maturità dopo i soli 4 anni svolti negli istituti tecnici e professionali.
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Istituti tecnici e professionali di soli 4 anni ed esami di maturità svolti 12 mesi prima: sei d’accordo?
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