Didattica

Istituti tecnici-professionali ridotti a 4 anni e liceo Made in Italy, Valditara li consiglia ai giovani che vogliono trovare subito lavoro

“Questi lavori, quelli degli istituti tecnico professionali, sono richiestissimi. Per questo insisto sulla scuola dei talenti: dobbiamo essere consapevoli dei talenti che hanno i nostri ragazzi e tra questi i talenti tecnico professionali. Dobbiamo guardare con la testa rivolta all’avvenire e non con la testa rivolta all’indietro”. C’è spazio anche per la riforma degli istituti tecnici e professionali, approvata fine luglio, pochissimo giorni fa, tra le considerazioni del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, rese pubbliche durante la Festa della Lega Romagna a Cervia.

Con la riforma degli istituti tecnici, ha sottolineato il numero uno del Mim, si vanno a “sfatare un po’ di pregiudizi. Facciamo un percorso di quattro anni con programmi diversi privilegiando la qualità rispetto alla quantità prendendo spunto da esperienze europee così da consentire a studenti ben preparati di andare a lavorare o proseguire con altri due anni negli Its o iscriversi direttamente all’università e soprattutto colmiamo quel gap che ci divide dagli altri Paesi europei e accorciamo la distanza dalle imprese” permettendo un più rapido “inserimento nel mondo del lavoro”.

Valditara ha speso parole di soddisfazione anche per il liceo del Made in Italy: sebbene abbia collezionato appena 375 iscritti in tutta Italia e quindi poche classi, per il Ministro questo percorso, da svolgere nei licei delle Scienze umane, “è’ destinato a formare non le vaste masse ma degli specialisti destinati a diventare manager”.

Il magro numero di iscrizioni non sembra scoraggiare il Ministro: “Non c’è stato il tempo tecnico per informare le famiglie – ha detto Valditara -: il numero di iscrizioni è incoraggiante e il prossimo anno credo che cresceranno. Ma il grande passo è la riforma degli istituti tecnico-professionali che, insieme, ai licei” amplieranno le possibilità di scelta di scuole di buon livello perché “dobbiamo dare una pluralità di offerte e non dobbiamo avere una visione passatista e discriminatoria“.

Secondo il ministro dell’Istruzione e del Merito, in definitiva su questo ambito “serve una rivoluzione perché la scuola è la cosa più importante che abbiamo”.

Alessandro Giuliani

Articoli recenti

I docenti che criticano con forza la scuola rischiano la sanzione, Fracassi (Cgil): questo codice di comportamento pregiudica la libertà d’espressione

Intervista alla segretaria generale della Flc-Cgil, Gianna Fracassi, a margine di un presidio organizzato il…

21/11/2024

Caso Raimo: un collegio dei docenti della provincia di Varese esprime la propria solidarietà

Con questa mozione, il Collegio Docenti dell'Istituto Comprensivo Dante Alighieri di Cassano Magnago (Va) intende…

21/11/2024

La resa al Governo dei sindacati non scioperanti

I sindacati della scuola che non scioperano il 29  novembre stanno dando un segnale di…

21/11/2024

Mobilità docenti 2025-2028, si procede passo spedito per una chiusura del CCNI entro fine mese. Il punto fatto dalla Gilda Insegnanti

La sindacalista della Gilda Insegnanti Antonietta Toraldo, che si occupa nello specifico della parte contrattuale…

21/11/2024

Elenchi aggiuntivi GPS prima fascia: requisiti e modalità d’iscrizione

Entro la fine del 2024, gli aspiranti docenti iscritti ai percorsi universitari accademici autorizzati dal…

21/11/2024