Gli Istituti Tecnici Superiori ingranano sempre più. Sponsorizzati in più occasioni dal premier Draghi, dal ministro dell’istruzione Bianchi e ora premiati anche dai fondi del Pnrr stimati in un miliardo e mezzo di euro in cinque anni. Proprio il presidente del consiglio ha spinto tanti giovani ad iscriversi agli Its come post diploma professionalizzante. Le previsioni dicono che si raggiungeranno i tre milioni di diplomati tecnici nell’area del digitale e dell’ambiente nel quinquennio 2019-2023. Altri Paesi europei come Francia e Germania dedicano grande spazio a questo tipo di percorsi, la cui grande forza è la stretta collaborazione con le aziende.
Invito dunque raccolto da molti giovani che hanno scelto di iscriversi in Its, preferendo in particolare quelli di area tecnologica, andando incontro alle richieste dei tempi attuali. Questo tipo di Istituti Tecnici formano figure specifiche andando incontro a ciò che chiedono le imprese. E capita che proprio gli Its non riescano a soddisfare la richiesta di profili cercati dalle aziende. Negli ultimi mesi si sono registrati tanti iscritti, specialmente studenti provenienti da istituti tecnici e professionali, ma non mancano anche i giovani provenienti dai licei o dall’università dopo un percorso di laurea triennale. Sono invece ancora poche le ragazze che scelgono questo tipo di percorso.
E se ancora per qualcuno bisogna far conoscere meglio le funzionalità e le potenzialità di questi Istituti che immettono giovani nel mondo del lavoro (prima con stage formativi e poi con assunzioni vere e proprie), le risorse del Pnrr rappresentano l’occasione per far crescere ulteriormente questi serbatoi delle aziende. Il come investire questi fondi invece deve essere ancora chiarito.
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