Il Ministero dell’Istruzione ha pubblicato la nota relativa all’assegnazione delle risorse sugli istituti tecnici superiori (ITS). Nello specifico la nota definisce:
A stabilire le risorse è stata la legge di bilancio 2018, che ha incrementato il Fondo per l’istruzione e la formazione tecnica superiore, previsto dall’articolo 1 comma 875 della Legge 296/2006: per il 2018 l’incremento è stato di 10 milioni di euro (Fondo complessivo pari a € 23.355.436,00), per il 2019 l’incremento è di 20 milioni di euro (Fondo complessivo pari a € 33.355.436,00) a decorrere dal 2020 l’incremento sarà di 35 milioni di euro (Fondo complessivo pari a € 48.355.436,00).
La Legge 296/2006 legava le risorse aggiuntive alla definizione di programmi di sviluppo a livello nazionale finalizzati a incrementare l’offerta formativa e, conseguentemente, i soggetti in possesso di competenze abilitanti all’utilizzo degli strumenti avanzati di innovazione tecnologica e organizzativa correlati anche al processo Industria 4.0.
Nel 2018 ciò ha comportato l’aumento esponenziale di provvedimenti di assegnazione delle risorse di competenza del MIUR con serie ripercussioni sia sulla tempistica di acquisizione delle risorse da parte degli ITS sia per l’aggravio di lavoro da un punto di vista amministrativo.
Con queste risorse nel 2018 sono stati attivati percorsi nell’ambito di 74 ITS (su 103), per 1.150 studenti.
La legge 145/18 ha previsto procedure semplificate per rendere stabile e tempestivo l’accreditamento delle risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente finalizzate per il funzionamento degli Istituti Tecnici Superiori.
In particolare, ricorda la Flc Cgil, tutte le risorse sono finalizzate alla realizzazione dei percorsi degli istituti tecnici superiori coerenti con i processi di innovazione tecnologica in atto e inclusi nei piani territoriali regionali. Conseguentemente sono unificate le risorse ordinarie (€ 13.355.436,00 annui) e quelle per i Piani di sviluppo previsti dalla Legge di bilancio 2018.
Premesso che una quota non superiore al 5% delle risorse complessivamente disponibili sul fondo (massimo € 1.667.771,8) è destinata alla realizzazione delle misure nazionali di sistema, i criteri di ripartizione delle risorse al netto delle misure di sistema (non meno di € 31.687.664,2) sono quelli definiti dagli accordi in Conferenza Unificata del 2014 e del 2015.
Resta fermo l’obbligo di cofinanziamento delle Regioni ai piani triennali di attività degli istituti tecnici superiori per almeno il 30 per cento dell’ammontare delle risorse statali assegnate a ciascuna di esse
Le legge 145/18 prevede che il MIUR assegni le risorse alle Regioni entro il 30 settembre di ciascun anno. A tal fine è prevista l’emanazione di un apposito provvedimento del direttore generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione.
Per quanto concerne invece gli indirizzi di programmazione nazionale in materia di sviluppo economico e rilancio della competitività-in linea con i parametri europei, questi costituiscono il riferimento per l’adozione dei piani territoriali dell’offerta formativa degli ITS, ai sensi dell’articolo Il del DPCM 25 gennaio 2008, e sono nel seguito indicati:
a) supportare la filiera formativa degli ITS quale naturale raccordo tra il mondo dell’istruzione e della formazione e il mondo del lavoro al fine di creare profili di alta specializzazione tecnica e di immediata spendibilità nel mercato del lavoro;
b) sostenere la progettazione e la realizzazione dei percorsi degli ITS coerenti con i processi di innovazione tecnologica in atto anche attraverso l’introduzione di metodologie che favoriscano l’acquisizione di competenze abilitanti all’utilizzo di strumenti avanzati;
c) diffondere maggiormente la conoscenza dei percorsi ITS anche attraverso azioni di orientamento rivolte agli studenti degli istituti di istruzione secondaria di secondo grado;
d) favorire l’aumento del numero di iscritti e garantire più alti standard di formazione anche valorizzando il profilo internazionale;
e) potenziare e innovare l’offerta formativa degli ITS esistenti per rafforzare la funzione degli ITS che hanno la migliore performance;
f) facilitare i processi di aggregazione tra più I.T.S. per la realizzazione di progetti che coinvolgano anche I.T.S. che operano su aree in condizioni di svantaggio di sviluppo.
Per quanto riguarda infine il sistema di monitoraggio, restano in vigore le disposizioni di cui all’accordo in Conferenza Unificata del 4 agosto 2014, come modificato dall’Accordo sancito in sede di Conferenza unificata il 17 dicembre 2015.
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