Garantire un’istruzione (educazione) di qualità, inclusiva ed equa per tutti e promuovere per tutti opportunità di apprendimento permanente: questa la dizione precisa e complessiva dell’obiettivo n. 4 di sviluppo sostenibile (Sustainable development goals – SDGs nell’acronimo inglese). I 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile sono inseriti nell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, sottoscritta il 25 settembre 2015 da 193 Paesi delle Nazioni unite, tra cui l’Italia, per condividere l’impegno a garantire un presente e un futuro migliore al nostro Pianeta e alle persone che lo abitano.
L’Agenda globale definisce 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile da raggiungere entro il 2030, e li articola in 169 Target, che rappresentano una bussola per porre l’Italia e il mondo su un sentiero sostenibile. Il processo di cambiamento del modello di sviluppo viene monitorato attraverso i Goal, i Target e oltre 240 indicatori: rispetto a tali parametri, ciascun Paese viene valutato periodicamente in sede Onu e dalle opinioni pubbliche nazionali e internazionali.
Annualmente l’Onu monitora il livello di raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile (qui il rapporto 2023: https://sdgs.un.org/gsdr/gsdr2023 ). Per quanto riguarda l’obiettivo 4 il rapporto segnala un preoccupante rallentamento, se non un vero e proprio rallentamento nel percorso di raggiungimento degli obiettivi fissati.
Scrive ad esempio il rapporto che “Se non verranno adottate ulteriori misure, solo un Paese su sei raggiungerà l’SDG4 e l’accesso universale a un’istruzione di qualità entro il 2030. Si stima che 84 milioni di bambini e giovani saranno ancora fuori dalla scuola e che 300 milioni di studenti non avranno ancora le competenze di base in materia di matematica e alfabetizzazione necessarie per avere successo nella vita. Per realizzare l’SDG4, i sistemi educativi devono essere ripensati e il finanziamento dell’istruzione deve diventare un investimento nazionale prioritario”.
Tra il 2015 e il 2021, il tasso di completamento scolastico è aumentato dall’85% all’87% nella scuola primaria, dal 74% al 77% nella secondaria inferiore e dal 54% nel 2015 al 58% nella secondaria superiore. Anche prima dell’inizio del COVID19, questi tassi avevano subito un rallentamento rispetto ai progressi compiuti nel periodo 2010-15. Guardando da vicino ai livelli di lettura alla fine della scuola primaria, per i quali i dati di tendenza coprono il 34% dei bambini del mondo, l’analisi mostra che i livelli di apprendimento globali non hanno mostrato alcun progresso tra il 2015-2019. Inoltre, le perdite di apprendimento dovute alle chiusure di scuole legate al COVID sono state documentate in 4 su 5 dei 104 Paesi che hanno condotto tali studi.
Tra i 131 Paesi con dati a partire dal 2017, in media circa un giovane e un adulto su sei di età compresa tra i 15 e i 64 anni ha recentemente partecipato a corsi di istruzione e formazione formale o non formale. La partecipazione è sostanzialmente più alta tra i giovani di 15-24 anni (40%-50%), rispetto a quelli di 25-55 anni (solo 5% per la maggior parte delle regioni).
Le infrastrutture scolastiche di base sono tutt’altro che universali. Nel 2020, circa un quarto delle scuole primarie a livello globale non avrà accesso a servizi di base come elettricità, acqua potabile e servizi igienici di base. Per quanto riguarda altri servizi, come le strutture informatiche e la fornitura di infrastrutture adatte ai disabili, le cifre sono notevolmente inferiori, con circa il 50% delle scuole primarie con accesso.
A livello globale, nel 2020, oltre il 14% degli insegnanti non è ancora qualificato secondo le norme nazionali, con scarsi miglioramenti rispetto al 2015. Come ha segnalato inoltre l’Unesco non solo mancano milioni di insegnanti ma la stessa professione è oggi sempre meno appetibile.
La risposta è si! In maniera meno drammatica rispetto ad altri paesi del mondo ma il tema della povertà educativa e del mancato raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile riguarda anche l’Italia e il suo sistema formativo.
Al tema degli obiettivi di sviluppo sostenibile e in particolare all’obiettivo 4 è dedicata la terza lezione in diretta di educazione Civica realizzata da Tecnica della scuola. Le linee guida sull’educazione civica indicano infatti come secondo pilastro di questa nuova disciplina trasversale (legge 92/2019) proprio il tema della sostenibilità e dell’agenda ONU. Mercoledì 13 dicembre, dalle ore 11 alle 12, andrà in onda la terza delle sette puntate dedicate alle scuole, in questo nuovo anno scolastico.
Alla diretta parteciperanno come esperti Paola Berbeglia (Antropologa e pedagogista, vice presidente del CIPSI fa parte nel Board di Concorde Europe, la Confederazione europea delle ONG che si occupano di sviluppo sostenibile e cooperazione internazionale) e Emanuele Contu (Dirigente Scolastico dell’Istituto Superiore “Puecher Olivetti” ed esperto di sistemi formativi).
Le classi che volessero partecipare all’iniziativa, con esperienze didattiche particolarmente significative effettuate negli istituti, su uno dei temi delle sette puntate, e verificare la possibilità di realizzare un servizio da trasmettere nel corso della trasmissione, possono mandare una mail a info@tecnicadellascuola.it, indicando un numero di telefono utile per poter essere ricontattati.
Le classi, invece, che desiderano proporsi per partecipare in studio (o in collegamento video) ad una delle dirette, interagendo con gli ospiti, possono contattare la redazione, inviando una mail a info@tecnicadellascuola.it, inserendo i dati utili (istituto, classe interessata, docente referente e recapito telefonico). La disponibilità per la partecipazione alla diretta è limitata al raggiungimento dei posti possibili.
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