“L’educazione è un diritto umano fondamentale, universale, inalienabile e indivisibile. Il diritto all’istruzione è definito come tale in diversi trattati e accordi internazionali, in particolare nella nostra Costituzione (art. 3 e art. 34) e nella Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (CRC, artt. 28 e 29).
I due concetti, educazione e istruzione non vanno scissi, anzi sono intimamente legati, tanto che non è astrattamente pensabile una lezione che ponga nozioni e contenuti sic et simpliciter, senza immaginarla nell’ambito di un atto educativo in senso lato. L’ONU ha riconosciuto con forza che riducendo la povertà, le disuguaglianze e l’ingiustizia sociale, promuovendo la crescita economica sostenibile, migliorando la salute delle persone – di quelle di minore età in particolare – e sostenendo la protezione del pianeta, l’insieme di istruzione ed educazione contribuisce al raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile 1, 4 e 10 (ONU, 2015-30).
Questi ultimi rappresentano, insieme alla Costituzione italiana e alla CRC, un riferimento irrinunciabile di questo testo e indicano la necessità di fornire un’educazione di qualità , equa e inclusiva, oltre che opportunità di apprendimento per tutte e tutti a partire dalla prima infanzia (Obiettivo di sviluppo n.4)”.
E’ con queste parole che si apre il rapporto pubblicato nel giugno 2022 dalla Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza intitolato “ La dispersione scolastica in Italia: un’analisi multifattoriale”.
Si tratta di uno studio interessantissimo che si collega all’azione Onu e Unesco a partire dall’0idea che sistemi educativi efficaci ed equi siano essenziali per lo sviluppo e il benessere individuali, come per la prosperità economica e la coesione sociale.
Garantire la riuscita scolastica si configura così come un’azione di giustizia sociale, oltre che una necessaria strategia di occupazione e crescita.
A scuola, scrive l’Autorità Garante, hanno un peggior rendimento e rischiano maggiormente di abbandonare gli studigli studenti provenienti da contesti familiari, culturali e sociali più fragili. Non arriva al diploma il 22,7% dei figli di chi ha al massimo la licenza media. Circail 22% di chi lascia la scuola ha genitori con professioni non qualificate o disoccupati. Tra gli alunni stranieri il tasso di abbandono è tre volte quello degli italiani (9,1% contro 2,9%). Sono in generale pesanti i divari tra nord e sud e anche l’accesso agli asili nido non vede prevalere chi più ne ha bisogno come le famiglie povere.
Secondo il rapporto, per raggiungere i tre obiettivi di sviluppo sostenibile e rendere esigibili i diritti a essi connessi, i documenti citati sostengono che non basta far entrare i bambini a scuola: la riuscita scolastica è, prima che un esito, un lungo processo che ha a che fare con sfide significative riguardanti la crescita umana nel suo complesso e sin dai primissimi giorni di vita, il contesto familiare e sociale, i processi e i contesti dell’apprendimento e dell’insegnamento, considerati nella loro diversità, come nel loro insieme.
La dispersione scolastica insomma va considerata come un fenomeno complesso e multidimensionale, non riconducibile a un’unica causa (sia essa di ordine biologico, psichico o sociale), che necessita di uno sguardo ampio e pluridisciplinare per essere compreso e soprattutto affrontato.
Occorre cioè costruire un ambiente “abilitante” l’apprendimento le cui caratteristiche sono sintetizzate dallo studio nello schema / figura qui sotto riprodotto ripreso dal rapporto Unicef education Strategy 2019-2020 Every Child Learns pubblicato nel 2019.
Il rapporto si chiudeva con 7 raccomandazioni che sono ancora attualissime. Le riportiamo in estrema sintesi:
Al tema degli obiettivi di sviluppo sostenibile e in particolare all’obiettivo 4 è dedicata la terza lezione in diretta di educazione Civica realizzata da Tecnica della scuola. Le linee guida sull’educazione civica indicano infatti come secondo pilastro di questa nuova disciplina trasversale (legge 92/2019) proprio il tema della sostenibilità e dell’agenda ONU. Oggi, mercoledì 13 dicembre, dalle ore 11 alle 12, andrà in onda la terza delle sette puntate dedicate alle scuole, in questo nuovo anno scolastico.
Alla diretta parteciperanno come esperti Paola Berbeglia (Antropologa e pedagogista, vice presidente del CIPSI fa parte nel Board di Concorde Europe, la Confederazione europea delle ONG che si occupano di sviluppo sostenibile e cooperazione internazionale) e Emanuele Contu (Dirigente Scolastico dell’Istituto Superiore “Puecher Olivetti” ed esperto di sistemi formativi).
Le classi che volessero partecipare all’iniziativa, con esperienze didattiche particolarmente significative effettuate negli istituti, su uno dei temi delle sette puntate, e verificare la possibilità di realizzare un servizio da trasmettere nel corso della trasmissione, possono mandare una mail a info@tecnicadellascuola.it, indicando un numero di telefono utile per poter essere ricontattati.
Le classi, invece, che desiderano proporsi per partecipare in studio (o in collegamento video) ad una delle dirette, interagendo con gli ospiti, possono contattare la redazione, inviando una mail a info@tecnicadellascuola.it, inserendo i dati utili (istituto, classe interessata, docente referente e recapito telefonico). La disponibilità per la partecipazione alla diretta è limitata al raggiungimento dei posti possibili.
Una aspirante partecipante al concorso ordinario PNRR 2024 della scuola primaria e infanzia, ci chiede…
Il 19 dicembre 2024 segna un passo decisivo per l’organizzazione del concorso docenti. Con una…
Una docente precaria con un contratto a tempo determinato da parte del dirigente scolastico fino…
Finita la scuola, a giugno, molte famiglie potrebbero essere in diffcoltà perchè non avranno la…
La grammatica valenziale insegna a comprendere la struttura della frase ragionando sui legami tra parole,…
Nel cooperative learning, l'insegnante facilitatore guida, osserva e supporta il lavoro di squadra. Organizza attività,…