In queste ore l’Osservatorio permanente sull’inclusione scolastica sta dando il via libera al decreto ministeriale in materiale di istruzione domiciliare per gli alunni con disabilità.
Il decreto dà seguito anche alle Linee di indirizzo nazionali sulla scuola in ospedale e l’istruzione domiciliare adottate dal Ministero nel giugno 2019, ma soprattutto porta in esecuzione una precisa disposizione del decreto legislativo 66/2017 che, al comma 2 bis dell’articolo 16, prevede che “con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, da adottare entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione, sono definite le modalità di svolgimento del servizio dei docenti per il sostegno didattico impegnati in attività di istruzione domiciliare”.
Il provvedimento, che per il momento è in fase di “limatura”, potrebbe essere diramato già nelle prossime ore.
Diverse associazioni sono poco soddisfatte del testo attuale perché la realizzazione del progetto viene di fatto demandata al docente di sostegno: “I docenti per il sostegno didattico – recita infatti l’articolo 3 del decreto – prestano il proprio servizio presso il domicilio dell’alunno, ove la tipologia e il grado della patologia lo consentano, per le ore e l’arco temporale stabilito nel progetto di istruzione domiciliare”.
I progetti in questione potranno essere anche finanziati dall’USR di riferimento a condizione che riguardino alunni con disabilità certificata ai per i quali sia accertata l’impossibilità della frequenza scolastica per un periodo non inferiore a trenta giorni di lezione, anche non continuativi.
Le istituzioni scolastiche potranno attivarsi sulla base di una richiesta della famiglia purché questa sia supportata da certificazione medica rilasciata dal medico ospedaliero o comunque dai servizi sanitari nazionali (sono escluse certificazioni di medici privati).
Il progetto – chiarisce ancora il decreto – deve essere elaborato dal consiglio di classe per la scuola secondaria ovvero dal team docente per la scuola primaria e approvato dagli organi collegiali della scuola.
In esse vanno indicati il numero dei docenti coinvolti, gli ambiti disciplinari cui dare la priorità e le ore di lezione previste.
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