Le donne più istruite fanno maggiore prevenzione oncologica e mangiano più sano: uno stile di vita positivo che, a sorpresa, sembra essere adottato in prevalenza al Nord e sempre meno al Sud.
Il dato emerge da una ricerca svolta dall’Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna (O.N.Da) riassunta in un Libro bianco edito da Franco Angeli e disponibile in libreria.
Il testo è stato presentato in Senato il 3 luglio dall’autore, Walter Ricciardi, che è anche direttore dell’Istituto di Igiene dell’Università Cattolica di Roma: "Al Centro-Nord la donna, che ha una buona istruzione scolastica, – ha spiegato il prof. Walter Ricciardi – si sottopone regolarmente, anche se con fatica per motivi di tempo, agli screening per il tumore del seno e dell’utero, che ormai coprono quasi il 100% della popolazione". Al Sud, invece, (dove il numero di donne con almeno la licenza di scuola media inferiore diminuisce del 5-7% rispetto al Nord) è solo il 30% della popolazione femminile ad effettuare controlli preventivi. E ciò malgrado non manchi, complessivamente, il desiderio di riscatto e l’impegno nella vita sociale e personale.
Dai dati raccolti dall’Osservatorio sembra che le donne siano sempre più simili all’uomo per quanto riguarda le cattive abitudini, come la sedentarietà e la sregolatezza alimentare: in Puglia sono obese il 13,53% delle donne, in Sicilia il 10,94%, contro il 6,51% della Valle d’Aosta e il 6,51% della Lombardia.
"E’ evidente come l’abbandono della dieta mediterranea a favore di spuntini e pranzi meno sani e l’abitudine a una vita sempre più sedentaria – ha concluso Ricciardi – aumentino pericolosamente l’incidenza dei fattori di rischio per il cuore". Alla presentazione del libro bianco, in rappresentanza del Ministro della Salute, è intervenuta Maura Cossutta, vicepresidente della Commissione Ministeriale sulla salute delle donne. “Per dare un forte segnale in questa direzione, il Ministero della Salute – ha detto Cossutta – ha istituito l’8 giugno scorso la Commissione sulla salute delle donne: ci aspetta un grande lavoro, di conoscenza, di approfondimento, di ricerca e quindi di proposta". Dalla ricerca è emerso anche come le donne oggi siano sempre più sopraffatte dal lavoro, dalla famiglia, dalla casa e dall’assistenza ai parenti anziani. Inoltre l’attenzione alla salute si è abbassata e il tempo per la prevenzione e per la buona alimentazione è diventato un lusso. Complessivamente, le donne vivono poi la terza età – l’over 65 – più a lungo (21 anni contro i 17) ma anche peggio degli uomini.