Il divario relativo all’istruzione tra le regioni d’Italia rimane ancora ampio. Ciò emerge dal Censimento 2020 dell’Istat. Il 36% della popolazione di 19 anni e più ha conseguito un diploma di scuola secondaria di secondo grado o di qualifica professionale, il 29,3% la licenza di scuola media, il 15,4% la licenza di scuola elementare, mentre il 4,4% non possiede un titolo di studio.
I laureati nel nostro Paese aumentano e arrivano al 14,5% (compresi i diplomi di Alta Formazione Artistica Musicale). Differenze poco significative invece per quanto riguarda le licenze elementari e medie rispetto al 2019. Ciò che invece è significativo riguarda chi è senza titolo di studio con un 5,6% al Sud e un 5,5% nelle isole maggiori, dato superiore al 4,4% nazionale. A partire dai diplomi di scuola secondaria superiore la tendenza invece si inverte con percentuali più alte al Centro e al Nord.
Il primato di licenze di scuole elementare va alla Puglia con il 18,2% mentre sempre al Sud Calabria e Basilicata hanno quello relativo alle persone senza titolo di studio (6,4 e 6.2%). Il Lazio è la regione con più laureati con il 18,5% seguita da Abruzzo, Umbria e Molise. La percentuale più alta di diplomati va alla Provincia autonoma di Bolzano col 45,1% mentre la Sardegna mantiene un 35,5% di licenze di scuola media.
Il gap di genere più importante si registra in Basilicata. Qui sono 64 (su 100 individui) le donne a non aver conseguito un titolo di studio.
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